SGOMINATA CELLULA JIHADISTA PRONTA A COLPIRE IN ITALIA

La minaccia dell’Isis torna a oscurare l’Italia e il continente europeo. Una cellula di estremisti che si muoveva tra l’Italia e i Balcani è stata smantellata dall’Antiterrorismo della Polizia, al termine di un’indagine durata oltre due anni. A seguito dei provvedimenti di custodia cautelare emessi dal Gip di Brescia e delle perquisizione effettuate nei confronti di alcuni sospettati, sono finite in manette due albanesi, zio e nipote, il primo residente in Albania, il secondo nella provincia di Torino.

L’operazione, denominata “Balkan connection”, è stata coordinata dal servizio centrale antiterrorismo della direzione centrale della Polizia di Prevenzione e condotta dalla Digos di Brescia, con il concorso delle questure di Torino, Como e Massa Carrara.

Il terzo uomo arrestato è un 20enne, cittadino italiano di origine marocchina, anche lui residente nella zona del torinese. Quest’ultimo è ritenuto l’autore di un documento di propaganda Isis “Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare”, 64 pagine interamente redatte in italiano, che poco tempo fa era comparso sul web. Il testo illustrava in modo molto dettagliata le attività del Califfato in Siria e Iraq, descrivendolo come una vera e propria organizzazione in grado di offrire protezione ai propri cittadini ed “essere spietato con i propri nemici”. ”

Per i due albanesi l’accusa è di reclutamento di jihadisti con finalità di terrorismo, mentre per il 20enne è di apologia di delitti di terrorismo, aggravato dall’uso di internet. Inoltre i tre erano in contatto, sia telefonico che attraverso Facebook, con Anas El Abboubi, uno dei foreign fighters italiani che ora dovrebbe trovarsi in Siria, dove si sarebbe recato nel 2013 dopo essere stato, prima arrestato dalla Digos e poi scarcerato dal tribunale del Riesame.

Inoltre i tre sono sospettati di aver cercato di agganciare un giovane italo-tunisino che è stato sottoposto al regime di sorveglianza speciale di Polizia, introdotto con il nuovo decreto antiterrorismo, e gli sono stati sospesi i documenti per l’espatrio.