L’Inter si riprende la vetta

Batte il Cagliari a San Siro con un pesante 4-0 e scavalca il Milan fermato a Udine. Terza l'Atalanta. Scivola al quarto posto il Napoli, battuto in casa dall'Empoli

Serie A Inter
Foto © Twitter Inter

La serie A ha un nuovo padrone, ed è l’Inter Campione d’Italia che nella fredda notte di San Siro riscalda il cuore della sua gente, batte il Cagliari (4-0) e si prende la testa della classifica a +1 sul Milan, a +3 sull’Atalanta vittoriosa (2-1) a Verona. Scivola al quarto posto il Napoli battuto per 1-0 al “Maradona” dall’Empoli. Dietro la splendida Fiorentina che si è confermataal quinto posto dopo il 4-0 alla Salernitana, sesta la Juve che nel sabato del villaggio del calcio non è andata oltre il pari (1-1) a Venezia. Sale al settimo posto l’Empoli dopo l’impresa di Napoli: scavalcate la Lazio, battuta in rimonta per 2-1 dal Sassuolo, e la Roma che scenderà in campo solo domani sera, nel suo Olimpico contro lo Spezia. In coda si allontana il Venezia, quint’ultimo. Salernitana a 8, Cagliari e Genoa a 10, Spezia a 12

Poker Inter: Inzaghi torna in testa

La notte ideale per prendersi la testa del campionato. E l’Inter non se la fa sfuggire. Batte il Cagliari a San Siro e vola solitario in testa al campionato a +1 sul Milan fermato ieri sul pari a Udine. Netto il dominio nerazzurro in una partita senza storia col Cagliari troppo basso che ha dato spazio solo a sporadici contropiede. Finisce 4-0. La decidono i gol di Lautaro Martinez nel primo tempo, e i sigilli di Alexis Sanchez, Calhanoglu e ancora Lautaro nella ripresa. Ottima Inter per tutto il primo tempo, giocato con un 67% di possesso palla e di occasioni.

Ci provano subito Barella, tre conclusioni dalle parti di Cragno in appena tre minuti, poi grande palla di Skriniar che scalda i guanti di Cragno. Poi arriva il vantaggio alla mezz’ora, con il Toro Martinez che finalizza un centro al bacio di Calhanoglu, saltare più alto di Joao Pedro e metterla alle spalle di Cragno. E poi occasioni per Sanchez e Dumfries, che si arrende davanti all’onnipresente Cragno. Lautaro ha poi sui piedi la palla per chiuderla, su calcio di rigore al tramonto della prima frazione, ma si fa ipnotizzare dal portiere isolano.

Ma l’Inter si fa subito perdonare a inizio ripresa, quando Barella innesca Sanchez che al volo di destro, di prima intenzione, fulmina Cragno: 2-0. Poi super Cragno chiude miracolosamente su Dumfries. La chiude Calhanoglu dopo un’ora di gioco con una conclusione di potenza e precisione dal limite: gran destro scaricato all’incrocio dove Cragno non poteva arrivare: 3-0. E a stretto giro l’Inter cala il poker con Lautaro Martinez che raccoglie di petto un centro illuminante di Barella, prima di scaricare in rete.

Esplode San Siro, la torcida nerazzurra e se il punteggio non assume proporzioni più vistose, è solo per merito dell’estremo sardo Cragno che si immola prima su Barella, poi su Skriniar e Vidal, mentre Sanchez vede la sua conclusione da fuori stamparsi sulla traversa. Per dire, e bastano i numeri, dello strapotere nerazzurro. l’Inter che cala un poker che vale la testa della classifica. Per il Cagliari, altra notte amara.

L’Atalanta sbanca il Bentegodi e sogna

Sarà pure uscita dalla Champions, ma per questa Atalanta oggi come non mai, si sprecano gli appellativi. La Dea di Gian Piero Gasperini porta a casa tre punti dalla difficile trasferta del Bentegodi contro il Verona, infilando l’ottavo successo in nove gare lontano da Bergamo. Vittoria importantissima per eliminare le scorie di Champions, che permette ai bergamaschi di raggiungere quota 37 punti in classifica. E di prendersi il terzo posto in classifica a tre punti dall’Inter e a due dal Milan e un +1 sul Napoli scivolato al quarto posto. Una prestazione collettiva semplicemente superlativa: il Cholito Simeone (dodicesimo gol in stagione), illude il Verona portando avanti la squadra di Tudor, poi l’Atalanta la ribalta con le reti di Miranchuk e Koopmeiners. E così l’Atalanta fa festa e mette la freccia, lanciando un alto significativo messaggio al campionato. E dopo questa vittoria, per Gasperini e i suoi non è affatto vietato sognare.

Il Napoli perde l’attimo

Sciupa la grande occasione il Napoli, cadendo addirittura in casa contro lo spavaldo Empoli di Andreazzoli che con una grande dose di fortuna vince grazie ad un fortuito colpo di nuca di Cutrone. Gli azzurri, apparsi confusionari e stanchi dopo la vittoria con il Leicester, si fermano alla traversa di Elmas nel primo tempo e al palo di Petagna nella ripresa. Passo indietro nel gioco e nel morale per la squadra di Spalletti. Il Napoli perde così l’occasione di sfruttare il mezzo passo falso del Milan di ieri a Udine per accorciare sulla vetta, mentre l’Empoli fa un grosso passo in avanti, scavalca Lazio e Roma, ma i giallorossi scendono in campo domani sera contro lo Spezia all’Olimpico, e si piazza al settimo posto a meno due dalla Juventus.

La Lazio si illude, il Sassuolo la punisce

Zaccagni illude la Lazio, Berardi e Raspadori la riportano sulla terra e lanciano in orbita il Sassuolo. Finisce 2-1 per gli emiliani, battuta in rimonta la Lazio che pure era andata avanti dopo appena una manciata di minuti per effetto del gol lampo di Zaccagni. Nella ripresa il Sassuolo aumenta i giri del motore e trova il pari con un gol del solito Berardi, con un fantastico sinistro che si insacca sul secondo palo. Neppure il tempo di rimettere la palla al centro che il Sassuolo completa la rimonta con Raspadori che firma il 2-1.

Finale all’arma bianca, con la Lazio tutta nella metà campo emiliana. Il Sassuolo finisce in dieci per il rosso ad Ayhan dopo un fallo su Muriqi. Inutile l’assalto finale degli uomini di Sarri. Vince il Sassuolo che torna ad affacciarsi nei quartieri alti della graduatoria a soli due punti proprio dalla Lazio che manca l’ennesima occasione per provare a diventare grande.

Vince il Toro. Domani la Roma

Per il resto la giornata ha fatto segnare il ritorno alla vittoria del Torino dopo due pareggi consecutivi. Stavolta i granata hanno sfruttato al meglio il fattore campo e battuto più nettamente di quanto non dica il finale, un piccolo Bologna. Apre Sanabria, raddoppiano i granata grazie ad un’autorete di Soumaoro, mentre solo nel finale il Bologna accorcia con un rigore trasformato da Orsolini, ma il dominio granata è stato netto. E domani sera tocca alla Roma che all’Olimpico alle 20.45 ospita la bestia nera Spezia. Gara fondamentale per i giallorossi di Mourinho che, vincendo, hanno l’opportunità di agganciare la Juve al sesto posto.