SAN BERNADINO: IDENTIFICATI I KILLER. GIALLO SUL MOVENTE

Hanno finalmente un volto i due responsabili della strage nel centro disabili di San Bernardino, città situata a 100 chilometri a est di Los Angeles, in cui 14 persone hanno perso la vita e 17 sono rimaste ferite. Si tratta di Syed Rizwan Farook, 28 anni, e Tashfeen Malik, 27 anni, marito e moglie, poi uccisi a bordo del Suv col quale stavano cercando di scappare dall’Inland Regional Center, luogo del delitto. Farook, nato negli Stati Uniti, musulmano, di origini pachistane, era un ispettore ambientale e lavorava per il dipartimento della Salute della contea da cinque anni. Particolare, quello della fede professata dal killer, che non può essere trascurato mentre l’Occidente fa i conti con l’emergenza jihad. Ma per il momento, pur non potendo essere esclusa, quella dell’attentato di matrice fondamentalista è solo una delle ipotesi prese in considerazione dagli investigatori.

Farook, da poco rientrato da un viaggio in Arabia Saudita, sul suo profilo iMilap.com si definiva “un musulmano che vive negli Stati Uniti, con una famiglia moderna, composta da quattro persone, due femmine e due maschi”. Nello spesso account, in cui affermava di provenire da “una famiglia con valori occidentali e orientali”, il giovane diceva “mi piace lavorare su auto moderne e d’epoca, leggere libri religiosi, ogni tanto andare a mangiare fuori”. E, ancora, “mi piace viaggiare e giocare in giardino al tiro al bersaglio con mia sorella più piccola e con gli amici”. Non ci sono indicazioni su quando sia stato messo online il profilo, ma il padre ha detto al “New York Daily News” che in realtà Syed era molto religioso. “Andava a lavorare, tornava, e poi andava a pregare”, ha raccontato.

Sconvolta la locale comunità islamica, che ha parlato, di “attacco orribile e disgustoso”. In un comunicato il direttore del Council on American Islamic Relations (Cair) di Los Angeles, Hussam Ayloush, “nel ripudiare qualsiasi ideologia contorta che pretende di giustificare questi atti di violenza” si è detta solidale con gli americani. Ayloush esprime quindi vicinanza “alle famiglie di tutti coloro che sono rimasti uccisi o feriti” dopo che la polizia ha individuato l’uomo e la donna sospettati di essere responsabili della strage, Syed Farook e Tashfeen Malik, rimasti uccisi nella sparatoria con gli agenti al termine di un inseguimento.