Rigopiano: tutte le vittime hanno un nome. Abruzzo messo in ginocchio dalle emergenze

Le 29 vittime della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano ora hanno un nome e un cognome. Si tratta di: Valentina Cicioni, Marco Tanda, Jessica Tinari, Foresta Tobia, Bianca Iudicone, Stefano Feniello, Marina Serraiocco, Domenico Di Michelangelo, Piero Di Pietro, Rosa Barbara Nobilio, Sebastiano Di Carlo, Nadia Acconciamessa, Sara Angelozzi, Claudio Baldini, Luciano Caporale, Silvana Angelucci, Marco Vagnarelli, Paola Tomassini, Linda Salsetta, Alessandro Giancaterino, Cecilia Martella, Emanuele Bonifazi, Luana Biferi, Marinella Colangeli, Alessandro Riccetti, Ilaria Di Biase, Roberto Del Rosso, Gabriele D’Angelo e Dame Faye.

Lavoro senza fine

Sul luogo del disastro prosegue, incessante, il lavoro di Vigili del fuoco e Protezione Civile per mettere in sicurezza la zona e verificare se nella struttura, al momento del disastro, ci fossero altre persone oltre a quelle risultanti sulla lista dell’albergo.

Una regione allo stremo

La tragedia ha dato il colpo di grazia a una regione, l’Abruzzo, che in pochi mesi ha dovuto far fronte a innumerevoli emergenze, dal terremoto che ha devastato il confine tra Rieti e L’Aquila al maltempo, sino al dramma dell’elicottero del 118 precipitato. I costi non sono solo umani e sociali ma anche economici. Una situazione tanto grave da spingere le associazioni di categoria, che esprimono cordoglio e rispetto per le vittime, a lanciare l’allarme per il rischio che il tessuto produttivo regionale non riesca a risollevarsi. Gli operatori economici chiedono allora una serie di misure, a partire dalla sospensione per sei mesi di tutte le imposte nelle zone colpite.

Stop imposte

La Cna Abruzzo, infatti, indica tre mosse secondo necessarie per rilanciare le sorti del turismo regionale: sospensione per almeno sei mesi di tutte le imposte nelle zone colpite dalla recente ondata di maltempo; piano di rilancio dell’immagine turistica dell’ Abruzzo, a cominciare dalla montagna, uscita fortemente compromessa dalle tragiche vicende degli ultimi giorni; messa a punto di piani di emergenza e prevenzione, che devono diventare parte sostanziale della comunicazione rivolta a una platea più vasta possibile. Azioni, ha sottolineato il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, nel corso dell’assemblea degli operatori turistici, “senza le quali l’Abruzzo rischia davvero di veder seriamente compromesse le sue chance nel mercato globale dell’offerta turistica, perché la combinazione tra neve, gelo, terremoto e disservizi rischia di assestare all’Abruzzo un colpo da cui sarà difficile risollevarsi”.

Lettera alle istituzioni

Sulla stessa linea si pone Confartigianato Abruzzo, che ha inviato una lettera al presidente di Regione, Luciano D’Alfonso, ai Prefetti di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, ai parlamentari abruzzesi e al presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, per chiedere “un intervento presso il Governo al fine di ottenere il blocco di tutti i pagamenti verso banche, Erario, Equitalia, Inps e Inail, anche anteriori alla data del 16 gennaio, per le imprese e i professionisti residenti nelle zone interessate dai disagi causati in questi giorni dalla neve prima e dal terremoto poi”.

Danni gravissimi

Confindustria Abruzzo chiede a Regione e principali gestori di viabilità e servizi di telefonia e approvvigionamento elettrico una richiesta di incontro. Il leader regionale degli industriali, Agostino Ballone, parla di “gravi e prolungati” disservizi nell’approvvigionamento elettrico, nella telefonia e nelle telecomunicazioni, nonché sulla viabilità, causati dal maltempo, di “situazioni di enorme disagio e difficoltà sia per le utenze telefoniche e elettriche familiari sia produttive, alcune delle quali lamentano una cessazione dei servizi in questione anche da dieci giorni, senza che ancora si sia data ancora soluzione ai problemi”. Il tutto ha determinato “gravissimi e ingenti danni rilevabili in tutte le filiere produttive della regione”.