Recuperati gli ultimi corpi: 8 vittime nel crollo di Torre Annunziata

Otto vittime, nessun sopravvissuto. Questo il bilancio del crollo della palazzina di quattro piani di Rampa Nunziante a Torre Annunziata (Napoli). Gli ultimi due corpi sono stati recuperati dai vigili del fuoco alle prime ore del mattino. “Da pochi istanti è stato estratto il corpo senza vita del piccolo Salvatore Guida (8 anni ndr). Poco prima era stata recuperato il corpo senza vita della sorella Francesca (14 anni ndr)” ha riferito il sindaco, Vincenzo Ascione, che dall’alba seguiva le operazioni di soccorso.

Le vittime

In precedenza erano stati estratti i cadaveri dei genitori, Pasquale e Andrea Guida, e della famiglia Cuccurullo, composta dal padre Giacomo, dalla madre Adelaide Eddy Aprea e dal figlio venticinquenne Marco. Trovata morta anche la sarta Giuseppina Aprea, la cui presenza nello stabile al momento dell’implosione era data per dubbia. La morte li ha probabilmente colti nel sonno.

Salva

Viva per miracolo Anna Guida, che abitava nell’appartamento adiacente a quello della sorella al terzo piano. Quando ha aperto la porta di casa – raccontano i testimoni – non ha trovato più le scale ed è fuggita per mettersi in salvo con la sua famiglia. La sua fortuna è stata quella di abitare l’ala del palazzo che ha resistito al crollo.

Le ricerche

Il boato che ha cancellato di colpo la palazzina di rampe Nunziante è avvenuto alle 06.25. Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi con i vigili del fuoco, accorsi da tutta la Campania, ma anche da Roma e dalla Toscana, a scavare a mani nude tra le macerie per tutta la giornata sotto un sole implacabile nella speranza di recuperare qualche sopravvissuto. Speranze via via ridotte al lumicino col passare delle ore. Nel pomeriggio il ricorso a una piccola escavatrice. Ma a dare una mano sono accorsi anche dei volontari. Si è lavorato per tutta la notte nel tentativo di trovare e recuperare i dispersi con l’aiuto dei gruppi elettrogeni e delle torri faro. Ad assistere alle operazioni – durante le quali i soccorritori hanno utilizzato anche speciali sonde ed unità cinofile – una folla di parenti e amici che per tutta la giornata sono rimasti ai margini dell’area del crollo cercando di interpretare i movimenti dei soccorritori nella speranza di un buon esito del loro lavoro.