Putin: “L’Ucraina è parte integrante della nostra storia e cultura”

Il presidente russo decide di riconoscere la sovranità delle due autoproclamate repubbliche separatiste del Donbass, la regione sud-orientale dell’Ucraina

Versailles (Francia) 29/05/2017 - vertice Francia-Russia/ foto Gwendoline Le Goff /Insidefoto/Image nella foto: Vladimir Putin

Dopo giorno di incontri e di vertici a vari livelli e mentre gli scontri proseguono tra l’esercito governativo ucraino e i separatisti delle autoproclamate repubbliche del Donbass, il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di riconoscere la loro sovranità e ha ordinato al ministero della Difesa russo di dispiegare forze armate “per assicurare la pace” nel Donbass, disponendo anche l’invio di una forza di “peacekeeping” per questa fase di transizione. In un intervento in cui ha parlato alla nazione in televisione, il presidente russo ha deciso di riconoscere immediatamente l’indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine di Lugansk e Dontesk e lo ha fatto firmando al Cremlino, in diretta, il riconoscimento con i leader delle due entità del Donbass. Testimoni oculari hanno riferito a Interfax che due colonne di veicoli blindati si trovano attualmente nella Repubblica popolare di Donetsk e si stanno spostando a nord e a ovest.

Il riconoscimento

Nella telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo di Stato francese  Emmanuel Macron, “Putin li ha informati sui risultati della sessione allargata del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa che – sottolinea il comunicato del Cremlino citato dall’Interfax – ha considerato l’attuale situazione intorno al Donbass” anche alla luce della richiesta della Duma sul riconoscimento delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk. “Anche oggi sono giunte richieste da parte dei leader della Dpr e della Lpr per il riconoscimento della loro sovranità in relazione all’aggressione militare ucraina e dei bombardamenti di massa del territorio del Donbass” che, prosegue il Cremlino, stanno causando sofferenze alla popolazione. “Considerato tutto ciò, il presidente della Russia ha comunicato che intende firmare il relativo decreto in un futuro molto prossimo”, conclude la nota. Putin ha poi firmato in tv il riconoscimento del Donbass alla presenza dei due leader delle repubbliche separatiste. Nel decreto con il quale ha riconosciuto le repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk, ha ordinato al ministero della Difesa russo di dispiegare forze armate “per assicurare la pace” nel Donbass, in seguito alla richiesta dei leader delle due entità filo-russe, riferiscono le agenzie russe Tass e Interfax.

Il discorso alla nazione

“L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia e cultura“, così Putin in un discorso alla nazione in diretta televisiva. “L’Ucraina è stata creata da Lenin, è stato il suo creatore e il suo architetto. Lenin aveva un interesse particolare anche per il Donbass”. “L’Ucraina ha sempre rifiutato di riconoscere i legami storici con la Russia e non c’è da meravigliarsi quindi per quest’ondata di nazismo e nazionalismo“, ha aggiunto. “La situazione in Donbass è diventata critica”, ha proseguito il presidente russo, “minacce permanenti sono arrivate dalle autorità ucraine per quanto riguarda l’energia. Continuavano a ricattarci sulle forniture energetiche e sono questi gli strumenti che hanno utilizzato nelle trattive con l’occidente”.

“Gli ucraini sono dominati solo da oligarchi interessati alle loro aziende ed a dividere l’Ucraina dalla Russia e non ai bisogni dei cittadini”, ha detto ancora Putin nel suo intervento televisivo. “Il crollo dell’economia Ucraina è evidente, è colpa del governo” che ha permesso questo sistema, che ha autorizzato “gli oligarchi a rubare” e “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, diventando serva “dei padroni occidentali”. “La missione in Crimea è stata una scelta di questa parte dell’Ucraina e il governo di Kiev non può fare nulla per contraddire la chiara volontà dei cittadini”, ha continuato il presidente russo.

“In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell’ovest dell’Ucraina, l’obiettivo è colpire la Russia”, ha detto Putin rivolto alla nazione. “Le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno 10 sono in corso, ed i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente”, ha detto ancora Putin, aggiungendo che i “sistemi di comando delle truppe ucraine sono già integrati con la Nato e l’Alleanza ha iniziato a sfruttare il territorio ucraino” con infrastrutture missilistiche. “L’adesione dell’Ucraina alla Nato porrebbe una minaccia diretta per la sicurezza della Russia”, ha detto Putin in diretta. “Sull’allargamento della Nato a est ci hanno ingannato”, ha aggiunto Putin. “L’istallazione di missili balistici in Ucraina” equivale ad una “minaccia contro la Russia europea e gli Urali”. Lo ha detto Vladimir Putin parlando alla nazione, aggiungendo che “i missili Tomahawk possono raggiungere Mosca in 35 minuti, i missili balistici in sette minuti ed i missili ipersonici in quattro”. L’Ucraina deve “fermare immediatamente le operazioni militari“, ha aggiunto.

Le reazioni

La reazione pressoché unanime dell’Occidente è la condanna della decisione del presidente russo e l’annuncio di pesanti sanzioni.  Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è “molto preoccupato” per la decisione di  Putin sullo status del Donbass e “chiede una soluzione pacifica del conflitto nell’Ucraina orientale, in conformità con gli accordi di Minsk”, afferma in una nota del portavoce. Per Guterres la decisione della Russia è “una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e incompatibile con i principi della Carta delle Nazioni. Il segretario generale dell’Onu nella nota ha poi esortato “tutte le parti interessate a concentrare gli sforzi per garantire l’immediata cessazione delle ostilità, la protezione dei civili e delle infrastrutture civili, prevenire qualsiasi azione e dichiarazione che possa aggravare ulteriormente la situazione pericolosa in Ucraina e dare priorità alla diplomazia per affrontare tutte le questioni pacificamente”. Le Nazioni Unite, ha continuato, “continuano a sostenere pienamente la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiamato Macron e Scholz per discutere della decisione del leader del Cremlino, rende noto la Casa Bianca, che comunica anche che il presidente Usa “firmerà presto un ordine esecutivo che proibisce nuovi investimenti, attività commerciali e finanziarie da parte degli americani per, da o nelle cosiddette regioni separatiste dell’Ucraina” e gli Usa annunceranno “presto misure aggiuntive legate alla sfacciata violazione degli impegni internazionali della Russia”. Il presidente francese ha condannato il riconoscimento i separatisti dell’Ucraina orientale da parte della Russia ed ha chiesto “sanzioni europee mirate”. Macron “richiede una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’adozione di sanzioni europee mirate”, aggiunge quindi la presidenza della Repubblica francese. Il presidente russo Vladimir Putin “infrange le promesse alla comunità globale”, ha sottolineato la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: “Condanno la decisione della Russia di estendere il riconoscimento all’autoproclamata ‘Repubblica popolare di Donetsk’ e ‘Repubblica popolare di Luhansk’. Ciò mina ulteriormente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, erode gli sforzi per una risoluzione del conflitto e viola gli accordi di Minsk“, ha sottolineato in una nota. “La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha fatto anche che “il governo italiano è pronto a riferire in aula”. “L’Italia è in costante contatto con i partner europei e atlantici per coordinare la risposta all’annuncio del Presidente della Federazione Russa”, aggiunge il ministro. “L’Unione ribadisce il suo incrollabile supporto all’indipendenza, alla integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina nell’ambito dei confini internazionalmente riconosciuti. L’Ue reagirà con sanzioni dirette nei confronti di chi è coinvolto in quest’azione illegale”, si legge in una dichiarazione congiunta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e del presidente del Consiglio Ue Charles Michel.