Proteste del gas in Kazakistan: decine di manifestanti uccisi

"Decine di assalitori sono stati eliminati e le loro identità sono in corso di accertamento", ha dichiarato il portavoce della polizia kazaka

La rivolta in Kazakistan

Si è trasformata in tragedia la rivolta popolare che – da martedì scorso – aveva portato in strada migliaia di cittadini kazaki come protesta per l’aumento dei prezzi del gas naturale liquefatto (gnl), fondamentale per l’economia del Paese asiatico.

“La scorsa notte le forze estremiste hanno tentato di prendere d’assalto gli edifici amministrativi e il dipartimento di polizia di Almaty, oltre a dipartimenti e posti di polizia locali”, ha dichiarato un portavoce della polizia del Kazakistan.

“Decine di assalitori sono stati eliminati e le loro identità sono in corso di accertamento”, ha dichiarato il portavoce della polizia della repubblica centroasiatica ex sovietica, Saltanat Azirbek, che ha definito la loro uccisione una “operazione antiterrorismo”.

Kazakhstan, il ministero conferma: “Oltre mille i feriti negli scontri”

Oltre mille persone sono rimaste ferite nei due giorni di violenti scontri di piazza in Kazakhstan di cui almeno 400 ricoverati in ospedale e 62 in terapia intensiva: lo ha annunciato il viceministro della Sanità kazako, Azhar Guiniyat, all’emittente tv Khabar-24, citato dall’agenzia di stampa Tass.

“Dopo l’aumento del 51% dei prezzi del gas in Kazakistan – si legge nel tweet di un cittadino kazako – le proteste si stanno diffondendo in tutto il Paese. Anche i lavoratori del petrolio hanno scioperato… Il gas naturale era quasi gratuito nel Paese, questa tradizione è ereditata dai sovietici… Ma il capitalismo è crudele, disumano, vende anche a letto, raccoglie denaro”.

Il presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev

“Operazione anti terrorismo”

Secondo il ministero dell’Interno kazako, citato dai media locali e riportato da TgCom24, almeno 8 membri delle forze dell’ordine sono rimasti uccisi negli scontri e altri 137 feriti. Immagini diffuse sui media e sui social locali mostrano negozi saccheggiati e alcuni edifici amministrativi presi d’assalto e dati alle fiamme.

Intanto La Russia e i paesi facenti parte della Csto (Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva, che raggruppa sei ex stati sovietici) hanno inviato una “forza di pace” in Kazakhstan. Lo ha annunciato su Facebook il presidente dell’alleanza, il premier armeno Nikol Pashinyan, spiegando che saranno inviate “forze di pace collettive” per un “tempo limitato per stabilizzare e normalizzare la situazione nel Paese” causata da “interferenze esterne”. La richiesta di aiuto ai paesi alleati era giunta dal presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev che ieri si era dimesso in seguito alle proteste.