Tra linea dura e flessibilità: cercasi posizione condivisa nel governo sulle misure antiCovid durante le feste

Confronto tra chi chiede una zona rossa in tutta Italia durante tutto il periodo natalizio (PD e Leu) e chi vuole circoscrivere le chiusure ai soli giorni festivi e prefestivi. Passi avanti per il piano vaccini.

Lavori in corso per decidere che Italia sarà quella che affronterà le prime feste natalizie al tempo del Covid. Il dibattito è molto acceso, si cerca una via di compromesso tra le forze politiche che chiedono una nuova stretta come Partito Democratico e Leu ed il premier Conte che – sostenuto dal Movimento 5 Stelle – chiede più cautela sull’introduzione di nuove misure restrittive.

Le divisioni sulle strategie anticovid

Chi sostiene la linea dura invoca una zona rossa in tutta Italia dalla vigilia di Natale fino alla Befana. Chi invece sostiene la linea più leggera chiede una chiusura circoscritta alle sole festività ed alla immediata vigilia. Le divisioni sulla strategia anticovid arrivano nel bel mezzo della verifica, con i renziani di Italia Viva che domani incontreranno il premier Conte.

A seguire dovrebbe poi essere un nuovo vertice decisivo per la definizione delle linee guida che determineranno il comportamento degli italiani durante le festività. Al di là degli schieramenti politici la linea del rigore mette insieme un ampio fronte che coinvolge i ministri Speranza e Boccia per quanto riguarda il governo, il governatore veneto leghista Luca Zaia ed presidenti regionali di Lazio, Friuli Venezia Giulia, Molise e Marche. Sul fronte opposto, invece, si schiera il governatore della Liguria Toti.

Il piano sui vaccini

Mentre si attendono le decisioni del governo, avanza a larghe falcate il piano vaccini che dovrebbe partire immediatamente dopo Natale e comunque prima dell’inizio del nuovo anno. Si attende per questo la decisione dell’Ema che il prossimo 21 dicembre dovrebbe concedere il placet al vaccino della Pfizer. Se tutto andrà secondo la road map immaginata, i primi italiani riceveranno il vaccino in tempi brevi.

I prossimi vertici

Domani si farà il punto nella conferenza Stato-Regioni. Mentre i Paesi dell’Unione Europea insistono nella individuazione di un giorno simbolico, comune per tutti, nel quale far somministrare il farmaco in tutti gli Stati Membri: saranno poco meno di due milioni le prime dosi di vaccino che saranno messe a disposizione della prima fase di somministrazione in Italia.