Pd, Zingaretti chiede la svolta: “Ora si giocano i destini di una legislatura”

Direzione nazionale dem in videoconferenza: è la prima volta. Il segretario: "Siamo a un bivio: la solita Italietta o un nuovo modello di sviluppo"

Direzione nazionale online, mai successo finora nella storia politica del nostro Paese ma le circostanze lo rendono necessario. Il Partito democratico si riunisce in un face to face in videoconferenza per fare il punto sulla situazione interna e anche su quella esterna visto che, in ottica Fase 3, di tirare le somme c’è bisogno. E il segretario Nicola Zingaretti lo ricorda in apertura, elencando i dossier aperti subito dopo la formalità dei saluti: “Ci sono nodi politici che abbiamo davanti e a cui dobbiamo dare risposta. Sul tavolo del governo ci sono dossier importanti – penso a Mittal, Alitalia, Autostrade –  o i decreti semplificazioni e sicurezza. Siamo giunti a un momento cruciale in cui si giocano i destini di una legislatura. Il mio giudizio è fiducioso e dobbiamo chiamare il Paese a costruire fiducia, perché finora abbiamo combattuto con lo spirito e l’indirizzo giusto”.

Lotta alle disuguaglianze

La questione è semplice: la frenata portata dal coronavirus ha costretto a rivedere le priorità ma gli affari in piedi sono rimasti in piedi. Il punto, secondo Zingaretti, è che “per la prima volta il governo italiano ha a disposizione ingenti risorse pubbliche anche europee dopo decenni di austerità. Penso si potrà aprire uno spazio da utilizzare per investimenti in interventi pubblici e privati”. Affidamento sulle risorse, necessario ma resta da capire di quanto disporrà l’Italia dai contributi europei e quanto, in concreto, sarà possibile investire senza dimenticare le realtà più piccole, messe in ginocchio dal Covid-19. E quelle che più di altre chiedono le risposte: “Lo scenario pretende scelte nuove e una decisiva svolta da svolgere con gli alleati, questo è il cuore del confronto con Conte in queste ore e che continuerà nelle prossime settimane, nessuna contrapposizione ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario”. In quest’ottica, ora, “il punto fondamentale ora è la lotta alle diseguaglianze sociali, durante questa crisi gli italiani hanno perso il 50% del loro potere d’acquisto, ulteriori ingiustizie rischierebbero di minare l’intera base della società… Serve una verifica puntale perché gli aiuti messi in campo con i decreti arrivino nel modo più semplice e rapido ai destinatari. Passi avanti sono stati fatti ma non sono sufficienti, ogni lentezza, ogni furbizia vanno superati”.

Zingaretti: “Nuovo modello di sviluppo”

Zingaretti ha ricordato che la fase di ripartenza dopo l’ondata di piena, devastante, del coronavirus dovrà essere funzionale a un nuovo modello di sviluppo: “Abbiamo davanti un bivio: o la solita ‘Italietta’ o un nuovo modello di sviluppo. Abbiamo tamponato, rinfrancato e ora potremmo rimetterci a fare come sempre, senza trarre insegnamento sulla necessità di investimenti nella sanità, la scuola, il Mezzogiorno. Se prevale la sufficienza, le risorse a disposizione sarebbero dilapidate e si rialimenterebbe la rabbia che ritroverebbe pronta la destra italiana a interpretarla. Invece la strada che noi vogliamo prendere è cambiare tutto e costruire un nuovo modello di sviluppo”.