In pandemia “stop a ogni guerra e subito corridoi per l’aiuto umanitario”

All'Angelus appello di Francesco: "Cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo. L'attuale emergenza per il Covid-19 non conosce frontiere"

Oggi alle 12 Papa Francesco ha guidato la recita della preghiera dell’Angelus
dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Nell’introdurre la preghiera mariana ha preso spunto per la sua meditazione dal Vangelo di questa quinta domenica di Quaresima, quello della risurrezione di Lazzaro.

Il pianto di Gesù

“Lazzaro era fratello di Marta e Maria; erano molto amici di Gesù -evidenzia il Pontefice- Quando Lui arriva a Betania, Lazzaro è morto già da quattro giorni; Marta corre incontro al Maestro e gli dice: “Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!”. Gesù le risponde: “Tuo fratello risorgerà” e aggiunge:”Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà”. Poi arrivano Maria e altre persone, tutti in lacrime, e allora Gesù si commosse profondamente e scoppiò in pianto. Con questo turbamento nel
cuore, va alla tomba, ringrazia il Padre che sempre lo ascolta, fa aprire il sepolcro e grida forte: “Lazzaro, vieni fuori!”. E Lazzaro esce con “i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario” Qui, secondo Jorge Mario Bergoglio, “tocchiamo con mano che Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte“. Gesù “avrebbe potuto evitare la morte dell’amico Lazzaro, ma ha voluto fare suo il nostro dolore per la morte delle persone care, e soprattutto ha voluto mostrare il dominio di Dio sulla morte“. Nel Vangelo, aggiunge il Papa, “vediamo che la fede dell’uomo e l’onnipotenza dell’amore di Dio si cercano e infine si incontrano. Lo vediamo nel grido di Marta e Maria e di tutti noi con loro: “Se tu fossi stato qui!”. E la risposta di Dio non è un discorso, è Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita. Abbiate fede! In mezzo al pianto continuate ad avere fede, anche se la morte sembra aver vinto. Togliete la pietra dal vostro cuore! Lasciate che la Parola di Dio riporti la vita dove c’è morte””.

Attualità del messaggio evangelico

Secondo Francesco, anche oggi Gesù ci ripete: “Togliete la pietra”. Dio, prosegue il Pontefice, “non ci ha creati per la tomba, ci ha creati per la vita, bella, buona, gioiosa”. Ma “la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo“, dice il Libro della Sapienza, e Gesù Cristo “è venuto a liberarci dai suoi lacci“. Dunque, “siamo chiamati a togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte: l’ipocrisia con cui si vive la fede, è morte; la critica distruttiva verso gli altri, è morte; l’offesa, la calunnia, è morte; l’emarginazione del povero, è morte“. E, sottolinea Jorge Mario Bergoglio, “il Signore ci chiede di togliere queste pietre dal cuore, e la vita allora fiorirà ancora intorno a noi. Cristo vive, e chi lo accoglie e aderisce a Lui entra in contatto con la vita. Senza Cristo, o al di fuori di Cristo, non solo non è presente la vita, ma si ricade nella morte“. La risurrezione di Lazzaro, avverte Jorge Mario Bergoglio, è “segno anche della rigenerazione che si attua nel credente mediante il Battesimo, con il pieno inserimento nel Mistero Pasquale di Cristo“. Afferma il Papa: “Per l’azione e la forza dello Spirito Santo, il cristiano è una persona che cammina nella vita come una nuova creatura: una creatura per la vita”.

Foto © Alessandra Tarantino per AP

L’invocazione alla Madre di Dio

Invoca Francesco: “La Vergine Maria ci aiuti ad essere compassionevoli come il suo Figlio Gesù, che ha fatto suo il nostro dolore. Ognuno di noi sia vicino a quanti sono nella prova, diventando per essi un riflesso dell’amore e della tenerezza di Dio, che libera dalla morte e fa vincere la vita”. Dopo l’Angelus il Papa evidenzia che “nei giorni scorsi, il segretario generale dell’Onu ha lanciato un appello per un “cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo”, richiamando l’attuale emergenza per il
Covid-19, che non conosce frontiere”. Il Pontefice si associa “a quanti hanno accolto questo appello ed invito tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica, favorendo la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità”. Quindi “l’impegno congiunto contro la pandemia, possa portare tutti a riconoscere il nostro bisogno di rafforzare i legami fraterni come membri dell’unica famiglia umana”. In particolare, “susciti nei responsabili delle nazioni e nelle altre parti in causa un rinnovato impegno al superamento delle rivalità. I conflitti non si risolvono attraverso la guerra!” È necessario secondo il Papa “superare gli antagonismi e i contrasti, mediante il dialogo e una costruttiva ricerca della pace”. A tutti “auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”, conclude il Pontefice