Papa Francesco: “La pandemia non diventi un alibi per giustificare omissioni nella sicurezza”

Il Pontefice ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina del Palazzo apostolico vaticano i membri dell''Associazione italiana dei chimici del cuoio

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foto Insidefoto/Image

Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina del Palazzo apostolico vaticano i membri dell’Associazione italiana dei chimici del cuoio e ha rivolto loro il seguente saluto.

Le parole di Papa Francesco

“Cari amici, benvenuti! Ringrazio il Presidente per le sue parole cortesi e per avermi presentato in breve il vostro lavoro. Saluto voi qui presenti e tutti i soci dell’Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio. Sono contento di ricevervi, per diversi motivi. Anzitutto perché siete una categoria di lavoratori molto specifica, che nel grande “poliedro” della società globale offre un contributo originale e caratteristico. La vostra professione applica le conoscenze scientifiche e tecniche a un’attività artigianale che ha un’antica tradizione, sia in Italia sia in altri Paesi, tra cui anche il mio, l’Argentina. Da giovane ho studiato in un istituto tecnico di indirizzo chimico, e questo mi avvicina un po’ alla vostra categoria.
In questo momento di crisi economica e sociale assai complessa, colgo anche questa
occasione per esprimere la vicinanza mia e della Chiesa al mondo del lavoro. Molti lavoratori e lavoratrici e molte famiglie vivono situazioni difficili, aggravate dalla pandemia. Ma la pandemia non può e non deve diventare un alibi per giustificare omissioni nella giustizia o nella sicurezza. Al contrario, la crisi può essere affrontata come un’opportunità per crescere insieme nella solidarietà e nella qualità del lavoro. L’esempio e l’intercessione di San Giuseppe vi aiutino a non cedere allo scoraggiamento, a valorizzare con creatività i vostri talenti e la vostra grande esperienza per andare avanti e aprire vie nuove. A tale scopo è molto importante far incontrare la saggezza degli anziani e l’entusiasmo dei giovani: immagino i giovani che si appassionano a un settore originale come il vostro, e hanno bisogno di trovare “vecchi del mestiere”, che hanno tanto da insegnare, e non solo sul piano tecnico, ma anche su quello umano. C’è un altro aspetto che voglio toccare con voi perché è un punto critico e so che vi sta a cuore – lo richiamava anche il vostro Presidente. Si tratta dell’impatto ambientale di attività che, come la vostra, utilizzano sostanze chimiche per trattare i materiali, nel vostro caso i pellami destinati a diventare borse, scarpe e così via – tante cose che usiamo ogni giorno, e non pensiamo al
lavoro che c’è dietro! Anche voi, dunque, siete chiamati a dare il vostro specifico contributo alla cura della casa comune; e potete farlo proprio nel modo di impostare il vostro stesso lavoro. Per questa finalità è molto prezioso il fare associazione, perché si mettono in comune le conoscenze, le esperienze, come pure gli aggiornamenti giuridici e tecnici; e così ci si aiuta a crescere insieme in uno stile di responsabilità sociale ed ecologica. Questo è molto importante! Carissimi, vi ringrazio per questa visita. Auguro ogni bene per il vostro lavoro e per l’attività associativa; benedico voi e le vostre famiglie. E vi chiedo per favore di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie!”