Papa Francesco: “Mettiamo l’io fra parentesi, questo è il tempo del ‘noi'”

Il Santo Padre intervistato in esclusiva dal Tg5: "Abbiamo bisogno di unità. Il vaccino? Un'azione etica, c'è un negazionismo suicida che non saprei spiegare"

Papa Francesco

Orbita attorno al tema della fratellanza l’intervista che Papa Francesco rilascia al Tg5. Una lunga conversazione, che affronta i temi portanti della contemporaneità. Inevitabilmente anche quel coronavirus che ha costretto gli uomini a rivedere le loro abitudini di socialità ma, allo stesso tempo, a sperimentare nuove forme di solidarietà reciproca. Perché, ricorda il Santo Padre, “da una crisi mai si esce come prima, mai. Usciamo migliori o usciamo peggiori”.

Per questo “si deve fare la revisione di tutto. I grandi valori ci sono sempre nella vita, ma i grandi valori vanno tradotti nella vita del momento”. E se uscire dalla crisi non avrà aperto i nostri occhi sui drammi del mondo, soprattutto quelli invisibili, “l’uscita sarà un’altra sconfitta. E sarà peggiore. Guardiamo solo questi due problemi: i bambini e le guerre”.

Vaccino, responsabilità etica

Un pensiero anche sui vaccini, strumento medico che la scienza ha messo a disposizione in breve tempo e che, si spera, contribuirà in modo sensibile a vincere la pandemia. “Io credo che eticamente tutti devono prendere il vaccino. Non è una opzione, è un’azione etica. Perché ti giochi tu la salute, ti giochi la vita, ma anche giochi la vita degli altri”. Papa Francesco spiega di essersi prenotato e di non aver timore di sottoporsi alla somministrazione: “C’è un negazionismo suicida, in questo, che io non saprei spiegare”.

Appello all’unità

Questo è il momento di “pensare al noi e cancellare per un periodo di tempo l’io, metterlo tra parentesi. O ci salviamo tutti con il noi o non si salva nessuno”. Vincere quella “cultura dell’indifferenza” che “distrugge perché mi allontana”. E questo riguarda tutti noi, popolo e istituzione: “La classe dirigenziale ha il diritto di avere punti di vista diversi e anche di avere la lotta politica. È un diritto: il diritto di imporre la propria politica. Ma in questo tempo si deve giocare per l’unità, sempre“.

Papa Francesco, la questione aborto

Secondo il Santo Padre, “in questo tempo non c’è il diritto di allontanarsi dall’unità. Per esempio, la lotta politica è una cosa nobile, i partiti sono gli strumenti. Quello che vale è l’intenzione di fare crescere il Paese. Ma se i politici sottolineano più l’interesse personale all’interesse comune, rovinano le cose”. Un’unità che deve manifestarsi anche nel contrasto alla cultura dello scarto nei confronti dei più deboli. Specie i bambini non voluti: “Il problema dell’aborto non è un problema religioso, è un problema umano, pre-religioso, è un problema di etica umana… E’ giusto cancellare una vita umana per risolvere un problema, qualsiasi problema? E’ giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”.