Oms: virus non sparirà, allarme in Africa e America Latina

E' scontro nella sede Onu per trovare una soluzione condivisa al coronavirus

Il direttore dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus

“Non commettere errori, c’è molta strada da fare. Il virus resterà con noi per molto tempo”. Non ha dubbi il direttore dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando del CoVid19. “La maggior parte della popolazione del mondo rimane suscettibile e l’epidemia può facilmente riaccendersi”, aggiunge. L’andamento della pandemia in “Europa occidentale sembra stabile o in calo”, ma preoccupa, sebbene numeri bassi, la tendenza al rialzo in Africa, America Centrale/Sud ed Est Europa”. Nel post-pandemia, avverte, la vita non sarà come prima: serve una “nuova normalità”, un “mondo più sano e preparato” per vivere insieme la quotidianità.

Scontro incrociato di risoluzioni all’Onu

Intanto è scontro nella sede Onu per trovare una soluzione condivisa al coronavirus. La Siria e l’Iran hanno bloccato l’adozione della risoluzione proposta dall’Arabia Saudita all’Assemblea generale Onu, che chiedeva una cooperazione globale per combattere la pandemia di Covid-19 e le sue conseguenze socio-economiche. Lo hanno riferito fonti diplomatiche. Allo stesso tempo, un’altra bozza di risoluzione proposta questa volta dalla Russia sempre sulla pandemia é stata bloccata dai Paesi europei e dagli Stati Uniti. Il testo russo cercava un impegno da parte dei Paesi Onu “ad affrontare le sfide globali da vicini, evitando di attuare misure protezionistiche e discriminatorie, in contrasto con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio”.

America Latina

Preoccupa la nuova forte crescita del numero di contagi da coronavirus in 48 ore in America Latina. Altre 20.000 persone, infatti, sono risultate positive al Covid-19. Il numero totale dei casi nel Continente è infatti passato dai 101.636 ai 121.087. In aumento di oltre 1.000 il numero dei decessi, che si attestano a quota 6.116. Il Brasile è tra le 34 nazioni latinoamericane quella con il maggior numero di contagi (45.757) e morti (2.906). Ieri, il sindaco di Manaus, in Amazzonia, ha annunciato tra le lacrime che l’avvio dello scavo di alcune fosse comuni per far fronte all’aumento di decessi. “L’Amazzonia – ha aggiunto – ha bisogno di aiuto, abbiamo bisogno di volontari, medici, infermieri e apparecchiature mediche. Manaus non sta vivendo un’emergenza ma una calamità naturale”. Seguono, con piu’ di 1.000 contagiati, Peru’ (19.250 e 530), Cile (11.296 e 160), Ecuador 10.850 e 537), Messico (10.544 e 970), Repubblica dominicana (5.300 e 260), Panama (4.992 e 144), Colombia (4.356 e 206), Argentina (3.288 e 159) e Cuba (1.189 e 40).

In Usa oltre 46mila vittime

Negli Stati Uniti vi sono stati altri 1.738 decessi per il coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo l’ultimo aggiornamento di Johns Hopkins University. Il totale dei morti sale così a 46.583 dallo scoppio della pandemia in Nord America mentre i contagi sono oltre 840.000.