Omicron, verso la stretta di Natale: cosa potrebbe cambiare

L'obiettivo della cabina di regia è evitare i possibili 50 mila casi a Capodanno. Non solo obbligo di mascherine all'aperto: le opzioni al vaglio per contenere Omicron

Omicron

Non sarà forse un Natale ristretto come quello del 2020 ma, a ogni modo, la progressione della variante Omicron potrebbe riservare qualche amara sorpresa dal punto di vista delle restrizioni. L’ennesima mutazione del Covid, infatti, continua a far paura all’Europa, con picchi di contagi registrati soprattutto nel Regno Unito. Il quadro complessivo, secondo l’Oms, ha visto un raddoppio dei contagi nel giro di tre giorni. Le sequenze tracciate in Italia sono 84 fra quelle depositate nella piattaforma ICoGen. Un dato considerato in forte crescita, soprattutto in merito alle segnalazioni arrivate dai laboratori regionali, la maggior parte delle quali arrivate dalla Lombardia (33) e dalla Campania (20).

Non solo Omicron: verso la cabina di regia

Numeri ancora sotto controllo ma che sembrano spingere la cabina di regia a valutare seriamente nuove misure obbligatorie in vista del Natale e del Capodanno. Il 23 dicembre prossimo verrà istituito il nuovo tavolo, per determinare quali saranno gli effettivi provvedimenti adottati per le Feste. L’estensione dell’obbligo vaccinale alle categorie più a contatto con il pubblico potrebbe essere una delle soluzioni adottate. Più che probabili, invece, accorgimenti quali l’obbligo delle mascherine all’aperto. Misure che verranno comunque decise in base ai risultati della nuova indagine rapida che verrà effettuata dal Ministero della Salute lunedì 20 dicembre. L’obiettivo è capire quale sia la reale incidenza dell’Omicron e quali possano essere gli effetti a stretto giro sugli italiani impegnati nelle ultime spese pre-natalizie.

Le ipotesi al vaglio

Al vaglio, oltre all’obbligo delle mascherine all’aperto, la possibilità di chiedere un tampone per l’accesso ai locali al chiuso più affollati (ad esempio le discoteche e i cinema) accanto al Green Pass. Una misura che, secondo la cabina di regia, dovrebbe indurre a comportamenti più prudenti. Anche accorciare la durata della certificazione verde sembra essere una delle opzioni vagliate dagli esperti. Il punto è che, a oggi, l‘incidenza dei casi è ancora in fase di monitoraggio, così come l’effettivo riverbero sulle ospedalizzazioni. La parola d’ordine, comunque, sarà prudenza. Pur senza particolari giri di vite sulle riunioni parentali, a meno che l’andamento dei contagi non porti a qualche nuovo cambiamento di colore per le varie Regioni italiane. Le stime, al momento, parlerebbero di 50 mila casi possibili a Capodanno. Uno scenario che si vuole a tutti i costi evitare.