MOSCA: 48 ORE DI TREGUA QUANDO SARANNO PRONTI GLI AIUTI

Una tregua di 48 ore verrà annunciata ad Aleppo una volta che l’inviato speciale dell’Onu in Siria, Staffan De Mistura, avrà confermato che gli aiuti umanitari sono pronti per essere consegnati agi abitanti della città oramai da tempo sull’orlo della catastrofe umanitaria. E’ quanto ha dichiarato il vice ministro della difesa russo Anatoli Antonov citato dalla Tass. “Il ministero della Difesa, in cooperazione con le autorità siriane, è pronto a fornire assistenza nella consegna degli aiuti attraverso i corridoi umanitari che sono stati creati”, ha aggiunto.

L’annuncio del viceministro arriva dopo che negli ultimi giorni, molti leader politici e rappresentati delle organizzazioni non governative operanti nella zona, hanno ripetutamente lanciato l’allarme e fatto accendere i riflettori sulla drammatica situazione in cui versano i civili intrappolati tra il fuoco dei terroristi e quello delle forze governative e delle varie coalizioni.

Ma, probabilmente, a scuotere le coscienze mondiali è stata l’immagine del piccolo Omran, 5 anni, seduto da solo su un’ambulanza e interamente ricoperto di polvere. la foto e i video che sono rimbalzati nel web a un ritmo impressionante, infatti, lo ritraggono subito dopo essere stato salvato dalle macerie della sua casa, colpita dai bombardamenti.

Nel frattempo, l’agenzia governativa siriana Sana riferisce che un cessate il fuoco è stato raggiunto a Hasaka, nel nord-est del Paese, dopo sei giorni di combattimenti fra forze di Damasco e milizie loro alleate da una parte e miliziani curdi dell’Ypg dall’altra. L’accordo, aggiunge l’agenzia, prevede tra l’altro uno scambio di prigionieri e dei corpi dei caduti. L’accordo, scrive ancora la Sana, prevede inoltre la riapertura della strada tra Hasaka e Qamishli, al confine con la Turchia un’ottantina di chilometri a nord-est, che era stata bloccata dai combattenti curdi. I combattimenti degli ultimi giorni tra forze curde e governative sono senza precedenti negli oltre cinque anni di guerra civile in Siria, durante i quali le due parti hanno evitato di venire a contatto, pur condividendo il controllo di alcuni territori nel nord-est del Paese, in particolare a Hasaka.