MONACO SOTTO SHOCK. IL KILLER ERA UN 18ENNE SQUILIBRATO

Monaco si risveglia sotto shock, ma la vita torna lentamente alla normalità. Con il cessato allarme e l’annuncio della polizia che l’unico attentatore è morto, si è suicidato, nella notte sono tornati a circolare le macchine e i mezzi pubblici, che erano stati sospesi in serata subito dopo la sparatoria. E’ diminuita anche la presenza della polizia in città, che sembrava infatti sotto assedio. Solo il centro commerciale Olympia resta off limits.

Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière ha ordinato oggi che tutti gli edifici pubblici in Germania espongano le bandiere a mezz’asta. “Un segnale di partecipazione dopo l’atroce atto di violenza” di Monaco, è scritto sull’account Twitter del ministero.

La polizia scientifica in queste ore sta controllando ogni centimetro lungo la via di fuga del 18enne. La città si è svegliata con un cielo leggermente coperto, ma si annuncia una giornata di sole. Il traffico è ancora molto tranquillo in questo weekend di luglio. Il caos di ieri sera sembra tanto lontano, quando Monaco era in tilt: Ovunque sirene e lampeggianti. Le strade d’accesso alla città erano bloccate per consentire l’arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorritori. Complessivamente 2.500 agenti di polizia e circa lo stesso numero di vigili del fuoco e soccorritori sono stati spostati da tutta la Baviera nel capoluogo. Addirittura dall’Austria uomini dei reparti speciali di polizia sono arrivati a Monaco, dove praticamente ogni incrocio è stato presidiato.

Medici e infermieri sono stati chiamati in servizio. In serata, infatti, nessuno sapeva che piega avessero preso i fatti. Si parlava di tre attentatori in fuga, in nottata la polizia ha chiarito che i due uomini che si erano allontanati dal centro commerciale ad alta velocità con un auto, non c’entrano nulla con la sparatoria. Innumerevoli pendolari e turisti sono rimasti bloccati a Monaco. Elicotteri sorvolavano la città e le forze dell’ordine controllavano tutte le macchine in uscita, temendo che un attentatore potesse scappare, causando code lunghe molti chilometri.

La tensione era altissima. All’aeroporto di Monaco è stato effettuato un arresto, ma si è trattato solo di una lite degenerata tra un datore di lavoro e il suo dipendente. Anche i treni non circolavano più e così tante persone hanno passato la notte in vagoni letto, messi a disposizione dalle ferrovie tedesche. A Monaco, la scorsa notte, non si trovava una stanza d’albergo. Poi è arrivato il tanto atteso cessato allarme. “I fatti sono conclusi, Monaco può voltare pagina”, ha detto un portavoce della polizia in conclusione della conferenza stampa. E gli abitanti di Monaco sembrano pronti a farlo.

Il giornale tedesco Bild ha scritto che l’attentatore andava a scuola nei pressi di casa e un suo vicino lo aveva visto anche ieri. ”Viveva vicino a me, lo conoscevo – ha detto il ragazzo -, un mio amico era suo compagno di classe e sosteneva che era un tipo tranquillo”. Ma tanto tranquillo in realtà non era. “A causa tua sono stato vittima di bullismo per sette anni…”: ha gridato l’autore della strage rivolgendosi a una persona che si trovava su un balcone di un palazzo adiacente al centro commerciale in cui é avvenuta la carneficina. La conversazione, in dialetto bavarese, é stata ripresa in un video postato sul web. Nello scambio di battute la persona sul balcone insulta più volte l’attentatore chiamandolo con l’equivalente tedesco di “stroxxx” e “coglxxxx”. Di fronte a questi insulti, l’attentatore, dopo aver detto di essere stato vittima di bullismo da piccolo, afferma: “… e adesso devo comprare una pistola per spararti”.

Oggi si riunisce il comitato di sicurezza nazionale a Berlino e a Monaco gli inquirenti dovrebbero incontrare la stampa per chiarire, almeno in parte, i retroscena di questo folle fatto di sangue, che è costato 10 vite, compresa quella del killer.