Maia Sandu eletta Presidente, è la prima donna della storia della Moldavia

Con il 99% dei voti contati, Sandu ha finora ottenuto il 57% delle preferenze, contro il 44% dell'avversario filo russo Igor Dodon

Maia Sandu, nuova presidente della Moldavia

Maia Sandu è la nuova Presidente della Repubblica di Moldavia. La ex primo ministro filo-europea si è aggiudicata il secondo turno delle elezioni presidenziali del piccolo Stato dell’Europa orientale, davanti al presidente uscente filo russo Igor Dodon.

Lo spoglio

Con il 99% dei voti contati, Sandu ha finora ottenuto il 57% delle preferenze, contro il 44% dell’avversario. I dati sono stati pubblicati sul sito della Commissione elettorale centrale del Paese.

Sandu, che ha fama di persona incorruttibile e un passato alla Banca mondiale, è la prima donna a guidare il Paese che si dichiarò indipendente dall’Urss  il 25 dicembre del 1991. Al primo turno aveva ottenuto il 36% contro il 33% dell’avversario e presidente uscente.

Dodon

Dodon, il candidato apertamente filo-russo che Putin aveva ricevuto al Cremlino, era stato negli ultimi anni oggetto di numerose accuse di corruzione. Non a caso, tra i cavalli di battaglia della campagna presidenziale della candidata filoeuropea del Partito Azione e Solidarietà, c’era al primo posto la lotta alla corruzione e la riforma della giustizia. Dodon era anche stato ricevuto in udienza da Papa Francesco tre anni fa, nel novembre del 2017.

Presidente filoeuropea

“Vogliamo cercare di dimostrare che si può avere un’amministrazione in grado di risolvere i problemi del Paese per ridare fiducia ai cittadini”; aveva detto Sandu durante la campagna presidenziale. “Ci sono molte persone che vogliono andarsene, vivono ancora qui ma vogliono andare via perché non vedono un futuro in Moldova: ecco perché vogliamo cercare di dimostrare a queste persone che si può avere un Governo decente e un’amministrazione che potrà risolvere i problemi di base in modo da ridare fiducia ai cittadini”.

La Moldavia è il Paese più povero d’Europa in termini economici, registrando investimenti e Prodotto Interno Lordo pro capite inferiori anche rispetto alle vicine Ucraina e Bielorussia.