Migranti, giornata di tensione al largo delle coste italiane

Un barchino affonda in Sardegna con 14 persone a bordo: un disperso. Situazione difficile anche al largo di Palermo, dove sosta la nave Open Arms: 76 migranti si gettano in mare

Nuova tragedia al largo delle coste italiane: un barchino, con 14 migranti a bordo, è affondato nel tentativo di raggiungere le coste della Sardegna. Secondo quanto riferito, l’imbarcazione sarebbe stata incrociata da un mercantile in transito nelle acque di fronte a Cala Sapone, il quale ne ha poi segnalato alla Guardia costiera la posizione. Nel frattempo, il comandante aveva fatto avvicinare lo scafo per soccorrere i migranti finiti in mare.

Immediato l’intervento delle motovedette e di un elicottero, che hanno recuperato sei persone. Le altre sette erano già state tirate a bordo dal mercantile. Dispersa la quattordicesima persona imbarcata, della quale si sono quasi subito perse le tracce. La Capitaneria di porto ha disposto immediatamente una serie di operazioni di ricerca nel tratto di mare a ovest di Carloforte, dove il barchino è affondato.

Open Arms a Palermo

Situazione complicata anche davanti alle coste di Palermo, dove ieri sera è arrivata la nave Open Arms con a bordo 278 migranti. Settantasei di loro, soccorsi assieme agli altri in tre distinte operazioni tra l’8 e il 19 settembre, si sono gettati in mare mentre la nave sostava in rada. Lo ha riferito la stessa ong che, in un tweet, ha spiegato che i migranti si sono gettati in mare per raggiungere la costa. “Da ieri – ha scritto Open Arms – davanti al porto di Palermo, come da indicazioni, siamo rimasti in attesa di istruzioni per sbarcare cercando di gestire la situazione critica a bordo“. Già nelle scorse ore si erano registrate tensioni a bordo.

Migranti, l’allarme della Sicilia

Anche in questo caso, è scattato immediato l’intervento della Capitaneria di porto, che ha inviato alcune motovedette per recuperare le persone in acqua. I migranti imbarcati su Open Arms, tutti recuperati nel corso di operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia, dovranno essere trasferiti in quarantena su un’altra imbarcazione. Fra loro (provenienti quasi tutti dall’Africa, eccetto qualche persona di nazionalità siriana) vi sono alcuni minori e donne incinta. Inizialmente diretta a Malta, Open Arms aveva ricevuto l’autorizzazione a dirigersi verso Palermo dopo il diniego delle autorità de La Valletta ad attraccare. “Leggere sui giornali che l’Europa cambia la linea sui migranti – ha detto il governatore siciliano Nello Musuemci -, mentre tutte le Ong si dirigono solo sui porti siciliani, suona come una beffa. Sembra che la cosa non interessi più a nessuno, ma continua ad essere la Sicilia a sostenere il peso più grande di questa emergenza nell’emergenza”.