Migranti, l’intesa in maggioranza sblocca il Cdm

Accordo nella notte, in porto la mediazione fra Crimi (M5s) e Provenzano (Pd). Il ministro dem: "Compromesso raggiunto anche su colf e badanti". Consiglio alle 14

Ore di tensione in maggioranza, ma a quanto pare utili per ottenere finalmente la quadra sui punti ancora critici del Dl Rilancio. C’è l’accordo, o perlomeno un’intesa abbastanza solida e buona per tutti, sul tema della regolarizzazione dei migranti, nel quale rientrano non solo i braccianti agricoli ma anche gli impiegati nel settore dei lavori domestici. Un braccio di ferro andato avanti praticamente due giorni, risolto con un compromesso che sblocca l’impasse e concede il via libera al Consiglio dei ministri, fissato alle 14. A dar notizia dell’intesa è il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che su Twitter spiega come “l’accordo sulle regolarizzazioni dei lavoratori è stato raggiunto. Anche per colf e bandanti. E anche per gli italiani. Non per le braccia, ma per le persone. Non era questione di bandierine, ma di dare risposte a chi aspettava da tempo legalità e diritti”.

Il compromesso vincente

Alla base dell’intesa, vi sarebbe proprio la mediazione fra il ministro Provenzano e il reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi. Un accordo praticamente necessario a mandare il Decreto sul tavolo di Palazzo Chigi per la discussione definitiva in Consiglio dei ministri. Premessa, quella dell’intesa sui migranti, che di fatto sblocca anche tutto il resto: “Sul tema dei lavoratori stagionali – ha detto Crimi – è stato raggiunto un accordo che ritengo soddisfacente, frutto di un testo modificato e migliorato rispetto a quello di domenica scorsa, che accoglie nostre esplicite richieste e mette al centro il lavoro regolare”. A certificare il buon esito della trattativa – che scongiura la variabile in grado di far saltare tutto – anche il via libera del Viminale: “L’emersione del lavoro nero – ha spiegato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – riporterebbe a una condizione di legalità una realtà di lavoratori impiegati come braccianti e, nelle nostre case, come colf e badanti. L’intenzione del governo è garantire la dignità delle persone, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro“.

Bellanova: “Salva la dignità delle persone”

Con il compromesso raggiunto in sede di trattative, come spiegato dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova a Radio Anch’io, “viene regolarizzato chi ha un permesso di soggiorno scaduto, quindi milioni di badanti che vivono nelle nostre famiglie, e i lavoratori agricoli che hanno lavorato in agricoltura che possono chiedere, senza un datore di lavoro che li accompagni, un permesso di soggiorno temporaneo e quando esibiscono un rapporto di lavoro passato in agricoltura, possono ricevere un permesso di lavoro per 6 mesi”. Un accordo che, secondo il ministro, fa vincere “la dignità di persone che potranno adesso chiedere tutele nel proprio lavoro”.