L’Unione Europea ha adottato l’agenda per una nuova politica dell’immigrazione. Il piano, approvato oggi dalla Commissione, prevede il reinsediamento nel Vecchio Continente di 20 mila profughi, di cui il 9,94% in Italia. Non sono state invece ancora stabilite le quote di ripartizione dei migranti che sono già sul suolo europeo: di sicuro c’è solo che all’Italia spetterà l’11,84%. Lo schema approvato oggi dalla Commissione come misura a breve termine dovrà, in ogni caso, passare al vaglio dei governi, e una proposta di soluzione definitiva, con quote anche per gli anni a venire, sarà presentata dallo stesso esecutivo comunitario entro la fine di questo mese. Il tutto nell’ottica di rivedere, nel 2016, il regolamento di Dublino secondo il quale il paese di arrivo è quello che ha la responsabilità di accogliere i richiedenti asilo. Il provvedimento si fonda su quattro pilastri: ridurre gli incentivi alla migrazione irregolare, gestire e rendere sicure le frontiere esterne della Ue, proteggere i richiedenti asilo e creare una nuova politica della migrazione legale.
L’Agenda è parte di un più ampio piano d’intervento che prevede anche la lotta ai trafficanti di esseri umani, più volte invocata da Lady Pesc Federica Mogherini, dal premier Matteo Renzi e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, che ha ottenuto una copia del provvedimento, la Commissione ha prodotto un documento di 19 pagine in cui si fa riferimento a possibili operazioni militari in Libia per contrastare i racket degli scafisti. La missione si esplicherebbe attraverso una campagna aerea e navale nel Mediterraneo e nelle acque territoriali libiche, con il via libera delle Nazioni unite. Ma operazioni di terra in Libia potrebbero rendersi necessarie per distruggere le imbarcazioni dei trafficanti di uomini, prima del loro utilizzo.
Soddisfatta la Mogherini. “La risposta alla crisi dell’immigrazione è finalmente europea – ha detto – è generale e affronta tutti gli aspetti del problema”. Il responsabile della diplomazia europea ha spiegato che la Commissione ha anche deciso “di rafforzare la missione civile in Nigeria” e di “affrontare la questione immigrazione anche prima che le persone arrivino in Libia. Dobbiamo rafforzare l’impegno con i paesi di origine delle migrazioni”. “Nessun Paese dovrebbe essere lasciato da solo ad affrontare le enormi pressioni migratorie – ha detto invece il presidente Jean Claude Juncker – L’Agenda Ue sull’immigrazione fissa una risposta europea”.