MIGRANTI A PIEDI, UN ESODO BIBLICO

Signori, si scende! La classica frase che in una situazione normale il capotreno scandisce all’arrivo in stazione, stavolta ha riguardato le centinaia di migranti che avevano preso d’assalto la fermata di Budapest con la speranza di raggiungere Vienna. Quei vagoni non avrebbero mai varcato i confini nazionali, e dunque era inutile restare in carrozza.

E così circa 200 rifugiati, fra cui donne e bambini, hanno deciso di partire a piedi dalla stazione di Budapest con lo scopo di raggiungere Vienna (a 240 chilometri di distanza). Il gruppo ha attraversato il Danubio in queste ore si sta dirigendo verso l’autostrada Budapest-Vienna, scortato dalla polizia, che accompagna il gruppo fermando il traffico al suo passaggio.

Intanto circa 2-300 migranti hanno forzato il blocco della polizia a Bicske (60 chilometri da Budapest), dove rifiutavano di scendere dal treno per andare al campo profughi. Sono fuggiti attraverso i campi, poi hanno iniziato a camminare lungo le rotaie verso Gyoer (città in direzione ovest). Altri invece stanno marciando ancora verso Budapest.

La polizia ha offerto ai rifugiati acqua, frutta e dolci ma loro hanno rifiutato, gridando “No cibo, no cibo” in segno di protesta. Nel Paese, intanto, nelle ultime 24 ore sono arrivati 3.313 migranti e profughi, segnando un nuovo record per flusso migratorio in una sola giornata. Si tratta di circa mille arrivi in più rispetto alle 24 ore precedenti. La provenienza per lo più da Siria, Afghanistan, Pakistan.

La tensione è sempre più alta. Secondo una denuncia del New York Times la polizia ungherese ha usato spray urticanti, anche contro donne e bambini, alla frontiera tra Ungheria e Serbia. L’episodio sarebbe accaduto nella notte del 30 agosto quando un gruppo di profughi siriani è stato respinto dagli agenti di Budapest mentre supplicava l’ingresso in Ungheria. Una donna racconta: “Un agente mi ha fatto segno di venire avanti e poi ha spruzzato lo spray contro di me e il mio bambino”. Le immagini mostrano i bimbi che piangono con gli occhi e il volto rossi.

In una lettera alle autorità europee diffusa ieri da Le Monde, Francoise Hollande e Angela Merkel chiedono la creazione immediata di “hot spot”- centri per migranti e richiedenti asilo – che dovranno essere “pienamente operativi al massimo entro la fine dell’anno”. La creazione dei centri di accoglienza per migranti, richiesti con urgenza dal presidente francese e dalla cancelliera tedesca dovrà essere “accelerata in Italia e in Grecia”, scrivono nella lettera i due leader ribadendo un concetto già espresso qualche giorno fa.

L’invasione – come viene chiamata da qualcuno – è ormai globale: I profughi arrivano da ogni direzione, dal sud come dall’est, e le frontiere nel mirino sono sempre di più. Dal deserto, dal mare, da terra, con i treni, persino a piedi. Definire tutto questo “emergenza” è ancora una volta giocare con le parole; questa è una tragedia umanitaria.