Arresti e sequestri Gdf a Roma: microcredito con peculato

La magistratura capitolina ha emesso, nei confronti dell'ideatore del sistema e dei suoi più stretti collaboratori, le misure cautelari personali

imprenditore
Banconote sequestrate

I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno eseguendo misure cautelari personali. Non mancano una serie di sequestri preventivi diretti e per equivalente della Gdf. Ad emetterli è il Gip, nei confronti di soggetti appartenenti ad un gruppo criminale. Questo si ritiene sia responsabile di peculato, appropriazione indebita e autoriciclaggio.

Il comunicato della Gdf

Le investigazioni trasmesse dal comunicato della Guardia di Finanza hanno consentito di accertare alcuni aspetti della vicenda. In particolare che il presidente di una società capitolina del settore del microcredito, regolarmente iscritta all’Albo speciale, aveva dirottato finanziamenti pubblici. Non solo, anche regionali ed europei. Il tutto a favore di persone fisiche e giuridiche compiacenti. Queste però non rientrano tra quelle ammesse a beneficiare dei fondi, per circa 500 mila euro.

Conti correnti aziendali contraffatti

Per nascondere le operazioni al Consiglio di Amministrazione della società, secondo la ricostruzione dei finanzieri, il rappresentante legale aveva contraffatto gli estratti dei conti correnti aziendali. Avrebbe eliminato i bonifici illeciti. Le indagini hanno inoltre consentito di verificare come le somme ricevute dai beneficiari siano state girate. Avrebbero simulato rapporti commerciali inesistenti, ad altre società riconducibili al presidente. Inoltre avrebbero anche tentato il reinserimento nel circuito economico del denaro provento del reato di peculato.

I provvedimenti della magistratura

Sulla base di tali elementi la magistratura capitolina ha emesso, nei confronti dell’ideatore del sistema e dei suoi più stretti collaboratori, le misure cautelari personali. Rispettivamente della custodia in carcere per il principale indagato, degli arresti domiciliari per 3 suoi complici. Non manca la misura l’interdittiva del divieto di esercitare attività di impresa per 12 mesi nei confronti di ulteriori 4 soggetti.

La responsabilità amministrativa

Inoltre, è stato disposto il sequestro preventivo e per equivalente. Il tutto per un importo totale di circa 500 mila euro. É il profitto del reato di peculato, nei confronti degli indagati. Inoltre c’è il sequestro preventivo, per oltre 430 mila euro. Questo è nei confronti delle società destinatarie dei finanziamenti. Il tutto è la conseguenza della responsabilità amministrativa dipendente da reato.