Maltempo, Coldiretti: “Sos montagna con una una valanga ogni tre giorni”

Le campagne sono allagate e aumentano i danni

Maltempo

Frane e smottamenti stanno provocando milioni di euro di danni sempre più ingenti nelle campagne italiane. Se in montagna è allarme con quasi 1 valanga ogni 3 giorni per effetto delle intense precipitazioni e dell’instabilità del manto nevoso, in pianura preoccupa il livello dei fiumi con esondazioni e allagamenti. É quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Eswd, la banca dati europea degli eventi meteo estremi nel mese di gennaio in relazione alla nuova allerta della protezione civile da nord a sud.

Gli effetti dei cambiamenti climatici

Si pagano cari gli effetti dei cambiamenti climatici, ricorda la Coldiretti, con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, tutti fenomeni che hanno fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio al settore primario, tra cali della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture rurali. Il nuovo anno, conclude la Coldiretti, inizia dopo un 2020 segnato dalla caduta del 15% di acqua in meno con una temperatura di oltre un grado (+1,04 gradi) più elevata della media storica a conferma della tendenza ai cambiamenti climatici. E ora le precipitazioni non stop del mese di gennaio si sono abbattute su un territorio dove il 91,3% i comuni italiani ha delle aree in pericolo di dissesto idrogeologico.

Le previsioni per i prossimi giorni

Dopo un inizio di settimana caratterizzato da condizioni meteo perturbate al Centro-Sud e sulle Isole, dove è in transito in queste ore una perturbazione responsabile di molte piogge e venti di burrasca, la situazione tenderà gradualmente a migliorare a metà settimana. La tregua, però, sarà molto breve: dopo un mercoledì di sole per molte zone d’Italia le condizioni meteo torneranno a peggiorare negli ultimi giorni di gennaio. In particolare, giovedì l’Italia sarà investita da una nuova perturbazione che, a carattere di fronte caldo, sarà accompagnata da correnti più miti destinate a mettere fine al freddo più intenso che caratterizza la prima parte della settimana. Mentre la perturbazione attesa per giovedì non porterà sull’Italia molte piogge, per il weekend si profila l’arrivo di un sistema perturbato più intenso.

La tendenza meteo per i prossimi giorni

Dopo il calo termico che caratterizza l’inizio di questa settimana, tra giovedì e sabato le temperature sono destinate ad aumentare grazie all’afflusso di correnti più miti, attese sul Paese al seguito di una perturbazione a carattere di fronte caldo che raggiungerà l’Italia nella giornata di giovedì. I suoi effetti in termini di precipitazioni non saranno particolarmente intensi. Nevicherà sui settori alpini di confine e, di sera, deboli piogge sparse interesseranno la Campania e la Calabria tirrenica. Il tempo sarà generalmente soleggiato sulla pianura padana e sul versante adriatico, mentre ci saranno un po’ di nubi sulla Liguria di Levante, sul versante tirrenico della Penisola e sulle Isole maggiori.

Soffieranno venti da moderati a tesi occidentali sulla Sardegna, sui mari intorno all’Isola e sul Canale di Sicilia. Saranno molto mossi Mare e Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, localmente mosso il Tirreno. Altrove sono attesi mari poco mossi e venti in prevalenza deboli.

La giornata di venerdì

Il fine settimana inizierà all’insegna di un clima più mite su quasi tutta l’Italia, con valori particolarmente elevati sulle Isole maggiori. Si assisterà a un rinforzo dei venti di Libeccio sullo Ionio e su tutti i mari di Ponente, che determineranno un aumento della nuvolosità sulle regioni del versante tirrenico. Non sono attese tuttavia precipitazioni significative: nella prima parte della giornata qualche precipitazione residua interesserà le aree alpine di confine, con neve solo a quote alte.

Sabato e domenica

Durante il fine settimana si profila l’arrivo di una più intensa perturbazione atlantica, che probabilmente sarà responsabile di un peggioramento del tempo già dalla giornata di sabato e sarà seguita da aria nuovamente più fredda, al Nord, nella giornata di domenica.