LORIS, 8 ANNI
STRANGOLATO SENZA PIETA’

Le mani intorno al collo, sempre più strette fino sentire l’ultimo respiro che si spezza, e la vita che fugge via. Il piccolo Loris, otto anni appena, è morto così, strappato ai suoi genitori e a una giornata di scuola qualunque, dalla forza brutale di qualcuno. Misterioso, per ora, ma gli investigatori sperano di chiudere il cerchio entro pochi giorni. Sospetti a sfondo sessuale tingono di nero una tragedia impossibile da accettare. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il bambino è stato prelevato davanti alla scuola “Falcone e Borsellino”, dove frequentava la terza elementare, da qualcuno che conosceva. Si ritiene che Loris sia salito su un’auto. Una compagna di 10 anni che era tra le amichette, ha raccontato: “Ho visto Loris sabato mattina quando è sceso dalla macchina della mamma ed è andato verso il chiosco per comprare il panino”.

Il corpo è stato trovato lo stesso sabato a Santa Croce di Camerina, in un fosso. “Asfissia da strangolamento”, ha detto l’autopsia. Improbabile che il piccolo sia stato ucciso proprio lì; più verosimile che l’assassino abbia compiuto il delitto in un posto non molto distante e poi si sia liberato del cadavere scaricandolo nella piccola scarpata come un sacco di rifiuti.

La cosa che lascia stupiti, ancora una volta in questa Italia dei delitti irrisolti, è come nessuno si sia accorto di nulla. Non solo rispetto al “rapimento” di Loris, ma neanche al tipo di frequentazioni che aveva. “Qualcosa che non andava – spiega a InTerris.it il noto criminologo e psichiatra Alessandro Meluzzi – c’era sicuramente; avrebbero dovuto percepirlo la famiglia, la scuola, la rete di rapporti interpersonali tra coetanei. Dai primi riscontri infatti sembra che quello non fosse il primo incontro tra Loris e il suo aguzzino. Non è comunque il caso di tranciare sentenze; il mondo della pedofilia innesca proprio dinamiche come questa, dove la vittima diventa incapace di disobbedire al proprio carnefice, al punto di seguirlo anche a rischio della propria vita. Ora bisogna capire cosa si sia rotto in quel rapporto al punto da scatenare la furia omicida”.

Le indagini vanno avanti. Si cerca lo zainetto blu con le cinghie gialle che il bambino aveva quando è stato lasciato davanti alla scuola. Loris era introverso, non dava confidenza facilmente. Un bimbo sveglio e intelligente, ma con un carattere chiuso; non sarebbe mai andato via con uno sconosciuto. Dall’esame del medico legale sarebbe emerso che il piccolo aveva già subito in passato abusi sessuali. Forse anche prima di essere ucciso, il che aggiunge dolore e inquietudine a una vicenda così drammatica.

Per il ora il caso ha un solo indagato: Orazio Fidone, il cacciatore che ha trovato il corpo di Loris. I Pm hanno, tuttavia, chiarito che si tratta di un atto dovuto, necessario per il compimento di un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell’uomo. Il paese di Santa Croce Camerina, ottomila anime appena, è sotto choc; per i compagni di classe è stato chiesto l’aiuto psicologico, il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Sul banco una corona di fiori a forma di cuore; lo stesso che ha smesso di battere soffocato da una malvagità che ha devastato un’intera comunità.