Libia: Unsmil rinnova richiesta a tutti di cessate il fuoco

Serie di raid sull'aeroporto di Misurata, esplodono bunker di munizioni e serbatoi di carburante. Nessun danno al compound italiano

Bandiera libica

La responsabile ad interim della Missione di sostegno dell’Onu in Libia (Unsmil), Stephanie Williams, ha discusso in una telefonata con il presidente del Consiglio presidenziale libico Fayez al Sarraj “gli ultimi sviluppi in Libia, compresa la sua recente dichiarazione positiva che invita tutte le parti e gli attori politici a riprendere urgentemente il dialogo politico sotto gli auspici dell’Unsmil”. Lo scrive su Twitter l’Unsmil aggiungendo che “Williams ha sottolineato come questa iniziativa e altre recentemente annunciate e altrettanto positive, costituiscono uno slancio che deve essere sfruttato per porre fine ai combattimenti e riprendere un processo politico globale”. La responsabile Unsmil ha inoltre confermato la disponibilità della Missione di Sostegno Onu a riprendere fin da subito il percorso politico intra-libico, sulla base dei risultati della conferenza di Berlino e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu. Il capo ad interim dell’Unsmil ha rinnovato infine “la sua richiesta a tutte le parti in conflitto in Libia di sospendere immediatamente tutte le operazioni militari e risparmiare ulteriore sofferenza al popolo libico”.

Bombardamenti

Intanto, tornano a cadere bombe sull’aeroporto di Misurata, dove le forze del generale Haftar hanno nuovamente fatto capire che, coronavirus o no, la lotta per l’ingresso a Tripoli non si fermerà tanto facilmente. Lo scalo è stato obiettivo di una serie di attacchi mirati, forse con droni, i quali hanno provocato seri danni a seguito dell’esplosione di un bunker di munizioni e di alcuni serbatoi di carburante. Sembra che l’ultimo attacco mosso dal generale Haftar non abbia arrecato danni al compound italiano posto nella zona dell’aeroporto che, oltre a un ospedale da campo, ospita un contingente militare con alcuni soldati dell’esercito del nostro Paese.