KENYA, STRAGE NEL CAMPUS

All’alba di giovedì 2 aprile, nel campus universitario di Garissa è iniziato un giorno che rimarrà nella storia. Un commando di uomini armati di al Shabaab ha fatto irruzione nell’edificio uccidendo 147 ragazzi, molti dei quali sono stati decapitati.

Ci troviamo ad est del Kenya, più precisamente a 150 chilometri dal confine con la Somalia, terra dove nasce il gruppo terroristico che ha sparso il panico nell’ateneo africano. Ore di angoscia per il Paese che non è nuovo a questo tipo di attacchi, nel 2013 a Nairobi 67 persone persero la vita durante un colpo sferrato al centro commerciale Westgate.

La strage che si è consumata a Garissa però si distingue per le modalità con cui il gli attentatori hanno operato. Sono entrati nella moschea dell’ateneo alle prime ore del mattino mischiandosi con i fedeli che arrivavano per la preghiera. Una volta dentro hanno iniziato a dividere i ragazzi per credo religioso, rilasciando i musulmani e tenendo in ostaggio i cristiani.

Gli agenti delle forze speciali intervenute sul posto hanno trovato difficoltà ad accedere nell’ateneo in quanto alcuni degli assalitori erano sul tetto pronti a sparare. Poi, dopo essere stati raggiunti dai colpi a fuoco della polizia, 4 uomini del gruppo terroristico sono “saltati in aria come bombe” , come ha dichiarato uno dei testimoni, in quanto erano imbottiti di esplosivo.

Alcuni dei ragazzi che sono riusciti a mettersi in fuga hanno raccontato di aver assistito ad una vero e proprio spettacolo macabro, molti corpi dei loro compagni erano a terra senza testa. Almeno 500 sono al momento gli studenti rintracciati dalle autorità, lo ha riferito il ministro dell’Interno Joseph Nkaissery. Il bilancio dei feriti è salito a 79, mentre tutti e 4 i componenti del commando sono stati uccisi dagli agenti. Rimane Mohamed Mohamud, considerato l’ideatore dell’attentato che non è ancora stato trovato. Le autorità del Kenya hanno offerto 215mila dollari di ricompensa per chi potrà fornire informazioni che favoriscano l’arresto dell’uomo.

Emersi nel 2006 dopo la sconfitta dell’Unione delle Corti Islamiche da parte del Governo Federale di Transizione, gli al-Shabaab, “i Giovani”, rappresentano il gruppo islamico più potente e attivo in Somalia che come principale obiettivo ha quello di istaurare la Sharia, la legge islamica nella sua interpretazione fondamentalista e in secondo luogo, cacciare i soldati stranieri dalle proprie terre, etiopi e kenioti per primi.