JUNCKER: “NESSUN MURO FERMERA’ I RIFUGIATI”

Dopo l’approvazione da parti dei Commissari Europei avvenuta ieri sera, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha presentato questa mattina ai Paesi dell’Unione il nuovo piano piano per l’accoglienza e la ricollocazione dei migranti. Esortati gli Stati a cooperare maggiormente fra loro, soprattutto per affrontare meglio gli inarrestabili flussi migratori, Juncker ha annunciato che entro fine anno la Commissione da lui presieduta, presenterà una riforma di Frontex, con lo scopo di trasformare l’agenzia in un vero e proprio corpo europeo di controllo delle frontiere terrestri e marine. Obiettivo che sembrano difficili da raggiungere, in quanto molti Stati non vogliono perdere la sovranità sui loro confini, mentre altri non intendono impegnarsi in progetti troppo costosi.

“Sono alla guida di un organismo politico, sono un politico. Non un politicante. È finito il tempo del ‘business as usual’. Non è il momento dei discorsi ma della sincerità – ha esordito Juncker -. La nostra Ue non versa in buone condizioni, manca l’Unione in questa Ue e manca l’Europa. Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto”.

Il piano di emergenza della Commissione consiste nel redistribuire in 24 mesi 120.000 profughi arrivati in Ungheria, Italia e Grecia. Nel suo discorso Juncker non è sceso nel dettaglio, ma ha ribadito la necessità di stabilire un meccanismo permanete di accoglienza dei profughi, di raggiungere un accordo per le quote obbligatorie e di stilare una lista di Paesi sicuri i cui cittadini non potranno chiedere asilo in Europa. Inoltre Bruxelles vuole creare un fondo di 1,8 miliardi di euro con cui aiutare i Paesi africani da cui partono molti migranti a causa di guerre, violenze, persecuzioni e morte certa.

Juncker, nel suo discorso durato oltre un’ora e mezzo ha ricordato ai Ventotto che non c’è Paese europeo che non abbia sofferto a causa di guerre e dittature, e non abbia avuto la sua parte di migranti. “Il fatto che migliaia di persone vogliano trasferirsi in Europa per fuggire alla guerra e alla dittatura non è un fenomeno di cui avere paura, ma di cui andare orgogliosi – ha aggiunto Juncker -. Sino a quando ci sarà la guerra, nessun muro, nessuna barriera fermerà questa massa di rifugiati. Bisogna evitare la demagogia. Mettiamoci nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?”.

Dopo aver “accusato” gli Stati membri di applicare le regole sull’immigrazione nascondendosi dietro la scusa che non ci siano o non siano chiare, Juncker ha nuovamente sottolineato l’importanza di adottare il ricollocamento degli immigrati e ha chiesto che al prossimo consiglio dei Ministri dell’Interno non ci sia solo retorica, ma anche fatti. Inoltre ha annunciato che per i primi mesi del 2016 la Commissione Europea presenterà un pacchetto di immigrazione legale.

Concludendo il suo discorso, Juncker ha chiesto “l’impegno di tutti gli attori economici e sociali per l’attuazione del Piano per la crescita e gli investimenti” perché “dobbiamo permettere ai richiedenti asilo di lavorare”. “Non accetto che si dica che la Commissione europea è inattiva. Su dieci giorni di vacanza quattro ho lavorato sulla Grecia e tre sull’immigrazione. Vecchi europei, non abbassiamo la guardia, andiamo avanti così”.