Manita alla Lituania, la giovane Italia torna in sella

Cinque a zero per gli azzurri, senza otto giocatori., ora a +6 sulla Svizzera, che deve recuperare due partite, e con una differenza reti ragguardevole (+8)

foto Matteo Gribaudi/Image Sport

L’Italia dimentica i due pareggi con Bulgaria e Svizzera e torna prepotentemente in sella, travolgendo al Mapei di Reggio Emilia la Lituania, fanalino di coda del gruppo C. Finisce 5-0, una passeggiata di salute per la banda del Mancio contro un avversario povero dal punto di vista tecnico e vittima sacrificale già dagli spogliatoi, ma con concetti di calcio importanti che rassicurano il tecnico perché dietro i campioni d’Europa c’è un gruppo che sta crescendo e pure bene. Perché al Mapei l’Italia si è presentata senza otto calciatori che hanno indotto il tecnico a ridisegnare completamente la squadra. Che è piaciuta, al di là della pochezza dell’avversario, per il modo di approcciare alla partita e per quel brio che è proprio della nouvelle vague. Al Mapei decidono i gol di Kean (doppietta), Raspadori, Di Lorenzo e l’autorete di Utkus. Ma la notte di Reggio segna il 37esimo risultato utile consecutivo, che consegna un nuovo record alla Nazionale, ma soprattutto permette di rimettere le cose a posto anche nella classifica, visto il pari della Svizzera contro l’Irlanda del Nord. Italia adesso a +6 sugli elvetici, che però debbono recuperare due partite e con una differenza reti ragguardevole (+8).

Rivoluzione Mancini

Senza otto giocatori, Roberto Mancini rimette mano alla sua Italia, rivoluzionandola nell’undici in campo. Dietro confermato Donnarumma tra i pali, mentre tra i quattro di difesa c’è solo Di Lorenzo a destra. Centrali Acerbi e Bastoni, mentre a sinistra spazio a Biraghi. A centrocampo, c’è Jorginho con ai lati Cristante (preferito a Locatelli) e Pessina. Novità anche davanti con un tridente completamente nuovo. Punta di riferimento l’attaccante del Sassuolo Raspadori, con ai lati Bernardeschi e Kean. Davanti gli azzurri hanno la Lituania, mesto fanalino di coda del gruppo C. La formazione del ct Ivanauskas, assente in quanto risultato positivo al Covid (al suo posto in panchina il vice Razanauskas), si è presentata al Mapei con un abbottonato 4-2-3-1, con all’occhiello il centravanti Dubickas, l’esterno di difesa Lasickas, quello d’attacco Novikovas e Verbickas chiamato a rifornite centralmente l’attaccante centrale.

Poker nel primo tempo

Al di là della pochezza dell’avversario, bella Italia, fresca, vivace, spumeggiante. Raspadori, sul terreno di casa, vuole cogliere l’attimo e non perde tempo. Stesso discorso per Kean, che torna in azzurro e vuole dimostrare a Mancini di essere un altro calciatore. L’Italia si muove bene, con la palla che scivola via sul biliardo del Mapei. Pochi tocchi, tutti i primi e l’azione è ribaltata da difensiva in offensiva. Jorginho indossa la fascia di capitano e dimostra che è difficile fare a meno di un talento simile, persino al netto di un paio di errori dal dischetto che prima o poi, sono capitati a tutti. Non c’è partita, La Lituania costretta a caracollare al limite della propria sedici metri, schiacciata dalla spinta di Raspadori e Kean che si muovono come schegge impazzite, difficili da controllare. Sarebbe riduttivo pensare ad una partita troppo facile per la scarsa consistenza degli avversari, visto che i movimenti degli azzurri sono quelli giusti, soprattutto dalla cintola in su. All’intervallo si va sul 4-0, firmato dalla doppietta di Kean, dal gol di Raspadori e dall’autorete di Utkus. Lo juventino firma il vantaggio dopo un errore di Novikovas che sbaglia l’alleggerimento sulla pressione di Cristante e diventa un assist per Kean che entra in area dalla sinistra e di destro fulmina sul primo palo il portiere lituano. Tre minuti dopo arriva il raddoppio. Raspadori scambia al volo con Pessina. L’attaccante del Sassuolo calcia di prima intenzione ma è decisiva la deviazione di Utkus. Volano i due baby, Raspadori e Kean, maluccio Bernardeschi che a tratti sembra voglia strafare e tenta conclusioni da dimenticare. L’Italia è padrona del campo e dilaga. Finalmente Raspadori segna un gol tutto suo, raccogliendo una corta respinta di Lasickas e poker firmato da Kean che al volo la piazza alle spalle di Setkus. Qualcosa da rivedere dietro, soprattutto nei disimpegni.

Manita Di Lorenzo

Finisce la partita di Biraghi (dentro Calabria) e quella di Donnarumma che dopo l’intervallo lascia il posto a Sirigu. L’Italia sfonda con continuità e Di Lorenzo disegna un arco calciando dal vertice sinistro dell’area che si infila all’incrocio. E sono cinque. Mancini regala minuti a Castrovilli che prende il posto di Jorginho e a Scamacca che rileva un impalpabile Bernardeschi, mentre Kean continua nel suo personale show. Semplicemente devastante. Magari l’avversario sarà pure poca cosa, ma i movimenti ci sono tutti. Mancini dice che può bastare, così l’attaccante della Juventus a venti dalla fine viene richiamato in panchina uscendo tra gli applausi del Mapei. Al suo posto l’altro idolo di casa, Mimmo Berardi. Ma più nulla fino alla fine. E può bastare così, perché l’Italia allunga a 37 le gare di imbattibilità e si riporta a +6 sulla Svizzera. Meglio di così.