Ispezione a impianto Zaporizhzhia: il capo dell’Aiea è fiducioso

I russi sarebbero pronti ad attuare un piano per scollegare la centrale di Zaporizhzhia dalla rete elettrica ucraina: si preannuncia un guasto catastrofico

Ucraina
La centrale nucleare di Zaporizhzhia, a Kiev, in Ucraina

Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, in un’intervista esclusiva a France 24, ha espresso la speranza che avvenga a “giorni” la visita dell’agenzia internazionale per l’energia atomica alla centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dai russi nell’Ucraina meridionale. Rispondendo alla domanda se i colloqui per un accordo con i russi sull’accesso alla struttura siano andati a buon fine, Grossi ha precisato che “siamo molto, molto vicini”, avvertendo però che l’operazione è stata “estremamente complessa”. “Dobbiamo andare lì, dobbiamo stabilizzare la situazione, dobbiamo garantire presto una presenza dell’Aiea“.

La situazione alla centrale di Zaporizhzhia

Nel frattempo, il presidente dell’agenzia atomica ucraina Energoatom, Petro Kotin, ha affermato che la Russia ha messo a punto un piano dettagliato per scollegare dalla rete elettrica ucraina la centrale nucleare di Zaporizhzhia, rischiando così un guasto catastrofico ai sistemi di raffreddamento. Kotin, nell’intervista rilasciata al Guardian, ha affermato che gli ingegneri russi avevano già elaborato un piano di commutazione da attuare in caso di emergenza legato alla guerra. “Hanno presentato il piano ai dipendenti dell’impianto e loro lo hanno presentato a noi. Il prerequisito per questo piano era il grave danneggiamento di tutte le linee che collegano la centrale nucleare di Zaporizhzhia al sistema ucraino”, ha spiegato Kotin, affermando di temere che le forze russe adesso stanno prendendo di mira queste connessioni per trasformare lo scenario di emergenza in realtà.

Gli attacchi alla centrale

Il ministero della Difesa russo ha denunciato almeno sette bombardamenti d’artiglieria delle forze ucraine sull’area della centrale nucleare di Zaporizhzhia nelle ultime 24 ore. I bombardamenti sono stati compiuti da postazioni situate sulla sponda opposta del bacino di Kakhovka, lungo il fiume Dnepr, ha detto il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, senza riferire di danni.