Due nuove morti sul lavoro in Italia, una nel nord e una nel sud del Paese.
Ha perso la vita nel primo pomeriggio di oggi mentre manovrava un muletto nel cantiere di una casa di riposo privata a Castel Goffredo, nel mantovano, Giacomo Turra, operaio di 52 anni. Era il capocantiere per conto dell’impresa bresciana che sta lavorando all’edificazione della nuova struttura da cento posti letto. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente il lavoratore, subito dopo la pausa pranzo, si era messo al lavoro a bordo di un muletto dotato di benna, per spostare della sabbia accumulata in varie parti del cantiere. L’operazione è andata avanti un po’ fino a quando il mezzo non è salito sopra un cumulo di sabbia, che lo fatto sbilanciare e piegare su un lato fino a rovesciarsi. Il capocantiere, che pare non avesse il casco protettivo e non indossasse nemmeno le cinture, è stato sbalzato fuori dal muletto che rovesciandosi lo ha schiacciato. I colleghi di lavoro hanno tentato di sollevare il mezzo e hanno chiamato i soccorsi. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, i carabinieri e l’eliambulanza, per Turra era già troppo tardi: l’uomo era già morto per le gravi ferite riportate. Sul posto è intervenuta un’eliambulanza, ma invano. Per i rilievi sono intervenuti anche i tecnici della medicina del lavoro dell’Ats Valpadana e i carabinieri.
Folgorato da una scarica elettrica. Antony Turnone, 30 anni, di Martina Franca (Taranto), è deceduto in ospedale, il Vito Fazzi di Lecce, dove era stato portato in codice rosso in seguito all’incidente occorsogli mentre era al lavoro. L’operaio è stata investito da una scarica elettrica quando il braccio meccanico che stava manovrando per spostare dei container, per conto di una ditta nell’area di un impianto fotovoltaico di San Donato, ha toccato un cavo dell’alta tensione. Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e ispettore dello Spesal.
“Siamo ancora una volta costretti a commentare con il dolore nel cuore la notizia di una morte sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un giovane lavoratore impegnato su un campo fotovoltaico. Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile”, così Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, commentano la morte di Turnone. “Il Protocollo sulla sicurezza che a breve sarà firmato in Prefettura, insieme alla conseguente costituzione dell’Osservatorio Provinciale Sicurezza sul Lavoro – sottolineano – rappresentano soltanto i primi passi di un cammino che va assolutamente accelerato”. Anche il presidente del comitato consultivo provinciale dell’Inail di Lecce, Donato Congedo, esprime “cordoglio” per quanto accaduto.
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