Inail: “Nei primi sei mesi più morti causa Covid”

Denunce di infortuni in netto calo durante il lockdown

INCIDENTI

Dagli open data Inail su “Infortuni e malattie professionali” relativi al primo semestre 2020, risulta che le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail sono state 570. Sono aumentate del 18,3%, ci sono stati 88 casi in più rispetto ai 482 registrati nello stesso periodo del 2019. L’incremento è influenzato dal numero dei decessi avvenuti e protocollati al 30 giugno 2020 a causa dell’infezione da Covid-19 in ambito lavorativo. L’Inail traccia anche un profilo: più uomini che donne (i decessi tra lavoratori di sesso maschile sono passati da 441 a 510, tra le lavoratrici da 41 a 60) e più italiani che stranieri. L’aumento riguarda soprattutto gli over 55. Gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati da 338 a 485 (+43,5%): l’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi (da 409 a 505 denunce) e il conto Stato (da 8 a 24), mentre l’Agricoltura ha registrato 24 casi in meno (da 65 a 41).

I dati in calo

In generale le denunce di infortunio da gennaio a giugno di quest’anno sono calate del 24,4% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso, arrivando a un totale di 244.896.
Una diminuzione, rileva l’Inail, influenzata soprattutto dallo “stop forzato tra marzo e maggio di ogni attività produttiva considerata non essenziale per il contenimento dell’epidemia da nuovo Coronavirus e dalle difficoltà incontrate dalle imprese nel riprendere la produzione a pieno regime nel periodo post-lockdown, dall’inizio di giugno”. Il calo di denunce riguarda tutte le aree del Paese, ma è più consistente al Centro e nel Meridione.
Sono diminuite del -37,6% le denunce di malattie professionali, che sono state 20.337. Le prime tre malattie professionali denunciate tra gennaio e giugno di quest’anno continuano a essere, nell’ordine, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e quelle dell’orecchio, seguite dalle malattie del sistema respiratorio e dai tumori. Tutte registrano diminuzioni nei periodi in esame.
Si è registrata anche una riduzione degli infortuni mortali in itinere, che sono passati da 144 a 85 (-41,0%). Al 30 giugno di quest’anno risultano 4 incidenti plurimi avvenuti nei primi sei mesi, per un totale di 8 decessi: il primo in gennaio, costato la vita a due lavoratori vittime di un incidente stradale a Grosseto, il secondo in febbraio, con due macchinisti morti nel deragliamento ferroviario avvenuto in provincia di Lodi, il terzo in marzo, con due vittime in un incidente stradale in provincia di Torino e l’ultimo in giugno, con due operai travolti dal crollo di un muro a Napoli. Mentre nel 2019, gli incidenti plurimi avvenuti tra gennaio e giugno erano stati 9, con 18 casi mortali denunciati (16 dei quali stradali).

Il settore sanitario unico in controtendenza

L’unico settore in controtendenza è quello sanitario: denunce aumentate del 250% tra marzo e giugno. Nei primi sei mesi dell’anno sono aumentate del 171% le denunce per infortunio nel settore Sanità registrate dall’Inail, passando dai 13 mila casi del 2019 ad oltre 35 mila casi.

Distribuzione sul territorio

Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione di tre casi mortali al Centro che da 104 sono passati a 101 e di 14 nelle Isole che da 48 sono passati a 34. Mentre, il Nord-Ovest si contraddistingue per un incremento di 90 casi mortali, da 123 a 213, dovuto soprattutto agli aumenti registrati in Lombardia (+73) e in Piemonte (+12). Anche nel Sud si registrano 13 casi mortali in più , da 102 a 115, e nel Nord-Est due in più, da 105 a 107.

Tutti i dati, avverte l’Inail, devono essere considerati provvisori sino al consolidamento di fine anno e sono fortemente influenzati dall’emergenza sanitaria: il confronto, precisano, è “poco significativo” per via della sospensione delle attività produttive durante i mesi di lockdown.