Il presidente Mattarella incarica Gentiloni di formare il nuovo governo

Nessuna sorpresa. Il nome di Paolo Gentiloni era in pole position per la guida del nuovo governo e il presidente della Repubblica Mattarella lo ha convocato alle 12.30 al Quirinale per conferirgli l’incarico. Come da prassi, “Gentiloni si è riservato di accettare” ha riferito il segretario generale della presidenza della Repubblica Ugo Zampetti al termine del colloquio tra il Capo dello Stato ed il premier incaricato.
“Ringrazio il presidente della Repubblica per l’incarico conferito – le prime parole pronunciate da Gentiloni – lo considero un alto onore e cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità. Il quadro ampio e articolato delle consultazioni svolte dal Presidente della Repubblica sarà la base del lavoro per definire composizione e programma del nuovo governo. Dalle consultazioni – ha aggiunto – è emersa la conferma della decisione di Renzi di non accettare un reincarico in coerenza con l’impegno che aveva manifestato e questa coerenza merita rispetto e da parte di tutti”.
La maggioranza che si profila in ogni caso sarà la stessa che sosteneva Renzi: “Dalle consultazioni – ha infatti affermato Gentiloni – è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze delle opposizioni a condividere responsabilità in un nuovo governo. Dunque non per scelta ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente”.
La missione principale del presidente del Consiglio incaricato sarà quella di “accompagnare e se possibile facilitare il percorso delle forze parlamentari” per la riforma della legge elettorale. I tempi per il varo del nuovo esecutivo sono abbastanza stretti, soprattutto in vista del Consiglio europeo in programma giovedì. Gentiloni potrebbe presentarsi da Mattarella con la lista dei ministri al più tardi martedì, per giurare mercoledì. Dopo il Consiglio europeo il necessario passaggio parlamentare per ottenere la fiducia. Il Movimento 5 Stelle ha già annunciato l’intenzione di non partecipare al voto e sulla stessa linea potrebbe collocarsi la Lega.