IL MISTERO DELLA ROYAL BABY

Una vera e propria spy story sta accompagnando la nascita della royal baby. Dopo i dubbi sul nome (solo lunedì è stato comunicato il titolo completo della secondogenita di William e Kate, “Her Royal Highness Princess Charlotte of Cambridge”, nome completo Charlotte Elizabeth Diana) ora il rebus riguarda il cognome della piccola. E come se non bastasse c’è anche una soffiata dei servizi segreti russi che mette in dubbio l’autenticità della data del parto.

Come ha fatto la duchessa di Cambridge – si è chiesto il tabloid sovietico Komsomolskaya Pravda – ad apparire così fresca e rilassata con in braccio la sua bambina dopo nemmeno sei ore dal parto naturale? D’altronde diverse ginecologhe interpellate a Mosca hanno supposto che “baby royal” sarebbe nata almeno tre giorni prima rispetto alla foto datata 2 maggio 2015 in cui appare con cuffia bianca assieme a mamma Kate, con vestitino a fiori gialli, e papà William, con golfino blu elettrico. La dottoressa Olga Perovskaya, sempre dalle colonne del giornale russo, è caustica: “Quello della Duchessa è sembrato un ‘atto eroico’ ma suggerisco alle donne di non lasciare l’ospedale dopo così poco tempo dal parto”. Poi l’analisi della bimba: “E’ un bambino di almeno 7-10 giorni quello che ha in braccio la duchessa, e poi il neonato è troppo grande per essere nato da poche ore e ha la faccia troppo liscia e pallida”. Il giallo è servito. Ma stavolta i tabloid inglesi non si sono buttati a capofitto sull’onda del royal-gate, bensì hanno alzato il muro difensivo: il Daily Mail ha rivelato il lavoro d’equipe di una squadra di truccatrici e stiliste che avrebbe rimesso a nuovo Kate Middleton in poche ore.

“Sua Altezza Reale”, quindi, grazie a una decisione della regina Elisabetta II che nel dicembre 2012 ha consentito a suo nipote William di dare questo appellativo ai suoi eredi, è già sulla bocca di tutto il mondo. Come sua nonna, si potrebbe dire, della quale porta parzialmente il nome. Ora il problema resta il cognome.
E’ sicuramente una Windsor grazie al nonno Carlo, il principe del Galles. Discende tuttavia anche dagli Spencer, grazie appunto a Lady Diana, una famiglia che annovera i conti Spencer, i conti di Sunderland e i duchi di Marlborough.

Infine, grazie a suo bisnonno, marito della regina e duca di Edimburgo, la neonata principessa ha il sangue del casato degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glucksburg, re di Grecia, Danimarca e Norvegia. Poi, chiaramente, a questo va aggiunto il vero cognome di William, che come quello di Harry e’ “Wales”, dal casato reale di appartenenza del principe Carlo. – Va sottolineato comunque che, per le norme della monarchia britannica, i reali non sono obbligati ad avere un cognome e anzi questa consuetudine e’ iniziata solo nel 1917, durante la Prima Guerra Mondiale, per iniziativa di re Giorgio V, nonno dell’attuale sovrana, che decise appunto di dare alla famiglia l’altisonante cognome “Windsor”, derivato dal castello che per secoli fu la principale residenza dei monarchi.

La scelta del re fu anche per dare ai membri della casa reale sembianze più “umane”, dopo che per secoli erano stati trattati alla stregua di divinità. Il tutto chiaramente si complica quando si considera che fra i cognomi di Carlo c’e’ anche quello della nonna paterna, madre del principe Filippo e duca di Edimburgo, un ancora piu’ altisonante “Mountbatten”, cognome che in teoria dovrebbe essere anche nel titolo reale di William. Ecco, cosi’, quello che secondo la genealogia ricostruita dalla stampa britannica dovrebbe essere il vero titolo completo della nuova Royal Baby: “Her Royal Highness Charlotte Elizabeth Diana Mountbatten-Windsor of Cambridge”. E pensare che nei giorni scorsi c’era chi sperava in un semplice “Diana”, come sua nonna, la principessa più amata – e odiata – della storia della casa reale.