Il 2 giugno di Codogno, Mattarella: “Qui l’Italia della civiltà e del coraggio”

Il Capo dello Stato nella città simbolo dell'emergenza: "A Codogno celebriamo ciò che tiene unito il Paese: la sua forza morale"

Qui, il 21 febbraio scorso, venne individuato il cosiddetto “paziente zero”. Oggi Codogno, nel Lodigiano, diventa il fulcro delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, con la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l’augurio di tutti gli italiani che il peggio per la sua popolazione sia davvero alle spalle: “Qui nella casa comunale di Codogno – ha detto il Capo dello Stato – oggi – come poche ore fa a Roma all’Altare della Patria – è presente l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. In una continuità ideale in cui celebriamo ciò che tiene unito il nostro Paese: la sua forza morale. Da qui vogliamo ripartire. Con la più grande speranza per il futuro”. L’Italia non dimentica le sofferenze della cittadina lodigiana, e idealmente, nelle parole di Mattarella, si riconosce il senso patrio che, da una piccola località del flagellato nord, percorre tutta la Penisola nel suo giorno più importante.

Un luogo simbolo

Il Presidente della Repubblica lo ricorda: “La celebrazione del 2 giugno – l’anniversario della nascita della nostra Repubblica – ha luogo quest’anno qui, a Codogno e, idealmente, nei tanti altri luoghi in cui il dolore ha colpito il nostro popolo e dove conto di recarmi in altre prossime occasioni. In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica“. E’ un luogo simbolo Codogno: della lotta al coronavirus ma anche della sofferenza che ha accomunato il nostro Paese nei difficili giorni dell’emergenza sanitaria e del lockdown. Un periodo oscuro del quale, ora, dovremo fare il possibile per scongiurare il ritorno: “Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità”.

Il ringraziamento di Fontana

A Codogno Mattarella si è recato in tarda mattinata, accolto dal presidente Attilio Fontana, dopo aver deposto una corona di fiori ai piedi del Monumento al Milite Ignoto. Le Frecce tricolori hanno attraversato l’incerto cielo di Roma, attraversando una Piazza Venezia occupata solo da una piccola folla di curiosi. Nessuna sfilata, niente impalcature da smontare. Solo un viaggio, breve, da effettuare per collegare la Capitale d’Italia al luogo simbolo della nuova resistenza del nostro Paese: “Come prima cosa gli dirò grazie – ha detto il governatore della Lombardia – per l’altissima scelta simbolica di venire in Lombardia, dove il virus ha colpito nella forma più violenta, per celebrare questo momento di unità nazionale”. Una volontà che, secondo il presidente Fontana, è “ben sintetizzata dalle parole del presidente quando ha detto che ‘siamo tutti parte di una stessa storia, di uno stesso popolo’. E che ‘siamo chiamati a un impegno comune contro un gravissimo pericolo che ha investito la nostra Italia e che le sofferenze, provocate dalla malattia, non vanno brandite gli uni contro gli altri’. L’attenzione che il Presidente Mattarella ha rivolto alla Lombardia durante la pandemia è stata costante, anche con le frequenti conversazioni telefoniche nelle quali ha sempre sostenuto e incoraggiato la nostra regione e i suoi cittadini”.