Guterres, appello ai leader del G20: “La ripresa sia inclusiva e sostenibile”

Il segretario generale delle Nazioni Unite alla vigilia del summit: "Attenzione alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo". E sui vaccini: "Un barlume di speranza"

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres

“Il mio messaggio ai leader del G20 è semplice: abbiamo bisogno di solidarietà e cooperazione. Servono azioni concrete ora, specialmente per i più vulnerabili”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, richiama alla coesione a poche ore dall’inizio del summit del G20. Un appello che invita a tener conto del momento di sofferenza comune, sia da un punto di vista sanitario che economico, lavorando affinché anche lo sforzo per la ripresa sia nel segno della coesione. “Dobbiamo avanzare su due fronti – ha detto in conferenza al Palazzo di Vetro – una ripresa che sia inclusiva, e che sia sostenibile, soprattutto intensificando l’azione climatica”.

G20 e ripartenza

Nel rivolgersi ai leader del G20, Guterres ha chiesto particolare attenzioni “per le esigenze dei Paesi in via di sviluppo, che sono sull’orlo della rovina finanziaria e dell’escalation di povertà, fame e sofferenze indicibili”. Il rischio, secondo il segretario generale dell’Onu, è quello di un “effetto domino dei fallimenti” che “potrebbe devastare l’economia globale. Non possiamo lasciare che la pandemia di Covid porti a una pandemia di debiti”. E sulle risorse in campo ha precisato: “I migliaia di miliardi di dollari necessari per il recupero sono soldi che stiamo prendendo in prestito dalle future generazioni. Abbiamo l’opportunità di trasformare il mondo, e un mondo sostenibile creerà nuovi posti di lavoro, migliori infrastrutture. Adesso è il momento di costruire, cooperare e agire”.

La speranza dei vaccini

Per quanto riguarda la progressione della campagna vaccinale, le recenti scoperto offrono, secondo Guterres, “un barlume di speranza. Ma quel raggio di speranza deve raggiungere tutti. Ciò significa garantire che i vaccini siano trattati come un bene pubblico globale, accessibile e alla portata di tutti, ovunque. La solidarietà è sopravvivenza”. E “l’acceleratore Act e la sua struttura Covax sono i mezzi per portarci a questo. Negli ultimi sette mesi i paesi hanno investito 10 miliardi di dollari per sviluppare vaccini, diagnosi e terapie. Ma servono altri 28 miliardi, inclusi 4,2 miliardi prima della fine dell’anno. Questo finanziamento è fondamentale per la produzione di massa, l’approvvigionamento e la consegna dei nuovi vaccini in tutto il mondo”. E arriva un altro appello, ancora una volta ai Paesi del G20, “a sostenere pienamente l’acceleratore Act”.