Governo, altolà alla Calabria: “Ritiri l’ordinanza o scatterà la diffida”

Il ministro delle Autonomie, Boccia, frena la mossa della governatrice Jole Santelli. E anche i comuni calabresi mostrano dubbi

Continua il braccio di ferro tra Stato e Regioni anche se, almeno per il momento, la contesa è confinata a una sola di queste. La Calabria, a seguito dello strappo, si trova di fronte a un’impasse dovuta, da un lato, alla reticenza del governo nell’indietreggiare sul “no” alla riapertura in autonomia, dall’altro i dubbi avanzati dai comuni, tutt’altro che propensi a riaprire in disaccordo con le linee governative. Un filo sottile che l’esecutivo avrebbe tentato di spezzare ventilando alla Regione guidata dalla governatrice Jole Santelli l’ipotesi di una diffida qualora non si proceda alla rettifica immediata dell’ordinanza. Laddove per immediata si intende entro stasera. L’altolà è arrivato dal ministro delle Autonomie, Francesco Boccia, il quale ha spiegato al Tg1 che “tra pochi minuti partirà la diffida per l’ordinanza” nei confronti della Calabria “se non dovesse essere ritirata l’ordinanza sarà impugnata“.

Il “no” dei sindaci

A dire il vero, l’iniziativa della governatrice Santelli non ha riscosso grandi consensi fra gli esercenti che, nonostante il via dato dall’ordinanza, hanno per la maggior parte deciso di restare chiusi in attesa della parziale ripresa del 4 maggio. Il tutto a fronte di un’iniziativa che ha sostanzialmente diviso i cittadini calabresi, a cominciare dai comuni di Reggio Calabria e Catanzaro: “Reggio – ha spiegato il primo cittadino Giuseppe Falcomatà – conferma il rispetto del Dpcm Conte. Non pensavo di doverlo fare ma dopo quanto è successo era importante riportare la calma e la tranquillità“. Parere contrario anche per il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, candidato peraltro con la coalizione di Jole Santelli: “Molte perplessità mi inducono momentaneamente a non recepire l’ordinanza regionale sul coronavirus. Resteranno vigenti fino a nuove disposizioni le precedenti ordinanze sindacali. Un invito a tutta la cittadinanza ad attenersi alle disposizioni contenute”.

Mossa discussa

Qualche apertura, invece, sia a Cosenza che Vibo Valentia, dove gli esercizi sono rimasti perlopiù chiusi anche se, rispetto ad altre zone della Calabria, si è vista qualche serranda alzata in più. Anche se, a ogni modo, nella maggior parte dei casi non si è trattato di vere e proprie riaperture. Segno che, nonostante tutto, la prudenza continua a farla da padrone.