George Floyd, il terrore prima dell’arresto: “Non spararmi”

Il Daily Mail mostra in esclusiva le immagini delle webcam indossate dagli agenti. Nei filmati, il 46enne appare terrorizzato fin dall'inizio. L'accusa era di aver spacciato un biglietto da 20 dollari falso

Emergono nuovi inquietanti dettagli sulla morte di George Floyd, il 46enne afroamericano soffocato durante un arresto il 25 maggio scorso. Un decesso dal quale è scaturita l’ondata di proteste sulla condizione subita dagli afroamericani negli Stati Uniti, convogliata nel movimento Black Lives Matter e arrivata in breve anche in altri Paesi del mondo.

A ritornare sul momento dell’arresto è stato il Daily Mail che, in esclusiva, ha mostrato le immagini del fermo di Floyd, registrate attraverso le webcam che gli agenti Thomas Lane e Alex Kueng indossavano sulla divisa. I due facevano parte della pattuglia guidata da Derek Chauvin, l’agente che ha materialmente premuto il ginocchio sul collo del 46enne per 8 minuti, provocandone il soffocamento.

Prima della tragedia

Le immagini riprendono la genesi della tragedia. Gli agenti fermano la vettura guidata da Floyd pistola alla mano, intimando (puntando l’arma) all’uomo di scendere ricevendo, in risposta, le sue suppliche e la preghiera di non sparargli. I fotogrammi mostrano Floyd (che era accusato di aver spacciato un biglietto da 20 dollari falso) terrorizzato e implorante fin dall’inizio.

L’uomo, dopo aver detto agli agenti di soffrire di attacchi di panico, avrebbe provato a divincolarsi e a resistere all’arresto. Successivamente, dopo essere stato trascinato alla volante, si è consumata la tragedia che l’ha portato alla morte. Nel video si udirebbero i sussurri dell’uomo che diceva agli agenti di non riuscire a respirare.

George Floyd, i fotogrammi

Il Daily Mail non ha fatto sapere in quale modo è entrato in possesso delle immagini registrate dalle webcam degli agenti. I fotogrammi, infatti, sono stati archiviati in Tribunale il 7 luglio dall’avvocato dell’agente Lane, come prova a sostegno della sua mozione per respingere le accuse. Finora, solo le trascrizioni erano state rese pubbliche, mentre le immagini erano state limitate a un gruppo di persone durante un’udienza in Tribunale del 15 luglio.