Gaza, la preoccupazione dell’Ue: “Evitare un’ulteriore escalation”

Aumentano le vittime del conflitto fra Israele e la Jihad islamica: sono 13 i morti e 114 i feriti. L'Ue chiede la massima moderazione

“L’Ue segue con grande preoccupazione gli ultimi sviluppi a Gaza” e “chiede la massima moderazione a tutte le parti per evitare un’ulteriore escalation e altre vittime“. E’ quanto scrive in una nota il portavoce del Servizio d’azione esterna Ue (Seae), Peter Stano. “Sebbene Israele abbia il diritto di proteggere la sua popolazione civile, è necessario fare tutto il possibile per prevenire un conflitto più ampio, che colpirebbe le popolazioni civili di entrambe le parti e provocherebbe altre vittime e sofferenze maggiori”, aggiunge, indicando la “necessità di ripristinare un orizzonte politico e garantire una situazione sostenibile a Gaza“.

Notte di fuoco a Gaza

Intanto, non accenna a placarsi il conflitto armato fra Israele e la Jihad islamica. Secondo il portavoce militare israeliano Ran Cochav è prevedibile che l’operazione Breaking Dawn proseguirà per almeno una settimana ancora. Da Gaza, ha riferito la radio militare, sono stati lanciati verso Israele oltre 160 razzi. Di questi, 30 sono caduti all’interno della Striscia, mentre 130 hanno varcato il confine: sessanta sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome e altri 30 sono finiti in mare. I rimanenti sono caduti in zone aperte. Nelle stesse ore Israele ha condotto 30 attacchi a Gaza, colpendo 40 obiettivi, “tutti della Jihad islamica”, secondo la radio militare.

Aumentano le vittime

E’ salito a 13 il bilancio dei morti a Gaza. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale aggiungendo che i feriti ora sono 114. Tra gli uccisi anche una donna di 23 anni che si trovava all’interno di una casa colpita a Khan Younis, nel sud della Striscia. Continua il lancio di razzi da parte della Jihad verso le zone del sud di Israele e in particolare nelle comunità ebraiche a ridosso della Striscia.