Il primo “round” dei colloqui che dovranno decidere il futuro di Gaza si è concluso. E, da Doha, per il momento arrivano solo inviti alla prudenza. Il Qatar ha informato il ministro degli Esteri dell’Iran dell’avanzamento delle trattative per il cessate il fuoco nella regione, ribadendo ancora una volta l’invito alla calma e alla distensione. Israele, invece, si dice “cautamente ottimista” circa la possibilità che i colloqui vadano a buon fine. Nuovi incontri, a ogni modo, sarebbero già in calendario.
Doha, concluso il primo round di colloqui
I colloqui a Doha sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi si sono conclusi questo pomeriggio. Nei prossimi giorni ci saranno altri colloqui e quindi un nuovo vertice, riferiscono media israeliani. I punti di divergenza maggiori sul tavolo dei mediatori sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia. Secondo quanto riferisce Ynet, la delegazione israeliana ripartirà questa sera.
La relazione del Qatar
Il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani, che ha preso parte ai colloqui a Doha, ieri sera, dopo il primo round di incontri, ha telefonato al ministro degli Esteri iraniano per aggiornarlo sugli sviluppi e sulla necessità di mantenere la calma nella regione per consentire il proseguimento dei negoziati. Questo aggiornamento all’Iran vive valutato dai commentatori come un coinvolgimento indiretto di Teheran nei negoziati con Hamas e e Israele, e gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar e Egitto per impedire all’Iran e a Hezbollah di attaccare Israele durante gli incontri mettendo a rischio la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi.
Israele: “Cautamente ottimisti”
Intanto, fonti israeliane vicine ai colloqui hanno riferito ai media di essere “cautamente ottimiste” sulla possibilità di far progredire la prima parte dei negoziati con Hamas, sulla base del mandato aggiornato conferito alla squadra negoziale dal premier Netanyahu. Tra le linee rosse indicate dal primo ministro ci sono le misure per impedire ai miliziani di Hamas di attraversare la Striscia da sud a nord, il mantenimento delle forze israeliane lungo il corridoio Filadelfia tra Egitto e Gaza, e il funzionamento del confine di Rafah dopo il ritiro dell’Idf.
Fonte: Ansa