G7, pronte nuove sanzioni. Jill Biden e Trudeau a sorpresa in Ucraina

I Paesi del G7 pronti a ridurre l'import di greggio, l'Ue chiede la condivisione del gas in caso di stop alle forniture. Jill Biden incontra Olena Zelensky

Jill Biden lady Zelensky

Stop all’import del petrolio russo, almeno secondo la Casa Bianca. Il G7 sarebbe pronto a rafforzare ulteriormente la propria posizione contro Mosca, a cominciare dalle importazioni di greggio. In primis una riduzione progressiva, visto che sul tema dell’embargo sembra non esserci ancora la convergenza dei Paesi membri dell’Unione europea. Nel frattempo, la Commissione europea avrebbe intenzione di chiedere ai 27 di condividere il gas in caso di stop alle forniture da parte della Russia. A riferirlo è il quotidiano El Pais, secondo il quale il piano di risparmio energetico dovrebbe essere approvato entro il prossimo 18 maggio. L’obiettivo è far sì che i Paesi in grado di attingere da altre fonti condividano il gas con chi non può farlo. Tutto in attesa della visita ufficiale del presidente americano Joe Biden a Kiev.

Jill Biden e Trudeau in Ucraina

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è tornato a battere sull’argomento, affermando che una visita del capo della Casa Bianca in Ucraina sarebbe un gesto importante. Nel frattempo, però, un Biden nel Paese c’è effettivamente stato. Nello specifico la first lady Jill, a sorpresa in Ucraina per incontrare l’omologa Olena Zelensky. Le due si sono ritrovate in una scuola di Uzhhorod, città di circa 100 mila abitanti poco distante dal confine slovacco. La moglie del presidente ucraino ha ringraziato la first lady statunitense definendo la sua visita “un atto molto coraggioso”. Praticamente nelle stesse ore, nella città di Irpin, vicino Kiev, si è visto un altro leader del G7: si è trattato del premier canadese Justin Trudeau. Secondo il sindaco della città, Trudeau “è venuto a Irpin per vedere tutti gli orrori che gli invasori russi hanno commesso nella nostra città. E, naturalmente, ne è rimasto scioccato”. Secondo i media ucraini è previsto un incontro con Zelensky.

Azov: “No alla resa”

Dall’Ue, intanto, continuano ad arrivare posizioni di condanna rispetto all’invasione russa. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha ribadito che “non porteremo la Nato in guerra”, mentre da Kiev arrivano parole dure contro il raid sulla scuola di Bilohorivka, dove prosegue la ricerca di 60 dispersi. Un atto indicato dall’Ucraina come “crimine di guerra”, considerando che all’interno del rifugio colpito trovavano posto 90 persone, tutte civili. Nel frattempo, secondo Zelensky, dall’acciaieria di Azovstal sarebbero ormai stati evacuati tutti i civili. Ora l’obiettivo è portar fuori i militari, anche se il battaglione Azov ha già annunciato che non accetterà nessuna resa.