Si è concluso il G20 di Napoli su Clima, Ambiente ed Energia

Lo stallo sulle negoziazioni ha portato a lasciar fuori dall'accordo finale due punti: accelerazione sulla decarbonizzazione e obiettivi climatici. Intesa sugli altri 58, tra cui impegno finanziario da 100 miliardi per aiutare i Paesi in via di sviluppo

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani

Parla di “un accordo che credo sia assolutamente senza precedenti” al termine dei lavori del G20 a Napoli il ministro della Transizione ecologica Alberto Cingolani, anche se alcuni nodi resteranno da sciogliere in altre sedi. “Perché per la prima volta il G20 accetta che clima e politica energetica sono strettamente connessi“, ha aggiunto. Nel corso della conferenza stampa seguita al vertice su Ambiente, Clima ed Energia Cingolani ha inoltre dichiarato che l’accordo “è fondamentale per aprire la strada alla Cop 26“, prevista per il prossimo novembre a Glasgow, in Scozia.

Cosa resta fuori

Mentre nella giornata precedente all’attenzione dei ministri erano stati portati temi di carattere ambientale, oggi al centro ci sono stati clima ed energia. Si è registrato uno stallo sui negoziato sulla decarbonizzazione, per via dell’opposizione di alcuni Paesi come l’India. Per il ministro italiano è necessaria un’accelerazione nei prossimi dieci anni per contenere l’aumento delle temperature entro 1,5°. Gli Stati Uniti sarebbero concordi, ma India e Cina si oppongono così questo punto e gli obiettivi climatici restano al fuori del comunicato finale del vertice. Gli altri 58 invece hanno ricevuto l’avello di tutti i venti partecipanti.

Cosa c’è

“Gli impegni dell’Accordo di Parigi come il faro vincolante“, recita il documento finale del G20. Al suo interno è confermato l’impegno finanziario da 100 miliardi per aiutare i Paesi in via di sviluppo. “Tutti, da Cina a India, a Stati Uniti, Russia e paesi Europei, hanno concordato che, soprattutto dopo la fase pandemica, la transizione energetica verso le energie rinnovabili sono uno strumento per la crescita socio-economica inclusiva e veloce, la creazione di posti di lavoro e deve essere una transizione giusta che non lascia nessuno indietro“.

Rinnovabili, transizione energetica totale – per cui sono a disposizione due miliardi di dollari dei Climate Investment Funds (CIFs) ed efficienza energetica, che “ha un ruolo chiave per la riduzione dei gas serra e e la promozione della crescita economica sostenibile”, alcuni degli altri punti nell’accordo.