G20: avanti sul clima ma senza Usa, intesa sul commercio

Il G20 conferma l’impegno sul clima. Anche se in questo caso sarebbe più opportuno parlare di G19, considerata la posizione degli Stati Uniti, usciti dal Cop21 di Parigi e decisi a proseguire per la propria strada.

Tentativo e rassegnazione

Il presidente francese, Emmanuel Macron, è deciso a fare un nuovo tentativo per “convincere Donald Trump” a tornare suoi suoi passi. Speranze flebili, come ha fatto capire Angela Merkel. “Sul clima ci siamo resi conto che dove non c’è un consenso bisogna esprimere il dissenso nel comunicato. Sappiamo che gli Usa hanno detto che vogliono uscire dall’accordo sul clima, ma io sono lieta di dire che tutti gli altri sono concordi sul fatto che non si possa tornare indietro”.

Commercio

Meglio è andato sul fronte del commercio. I leader mondiali si riconoscono, in particolare, nella battaglia contro il protezionismo. Nel comunicato congiunto si riconosce il commercio aperto come motore della crescita, della produttività, dell’innovazione e della creazione di posti di lavoro. “Manterremo i mercati aperti e il riconoscimento del significato del commercio come vantaggio reciproco“, si legge nella nota, secondo quanto riferito dalla Dpa. Nella prima giornata di lavori Merkel aveva spiegato come su questo dossier le discussioni fossero molto difficili e che ci fosse ancora molto da lavorare per gli sherpa. “I leader del G20 hanno detto chiaramente che i mercati devono essere aperti e che bisogna combattere sia il protezionismo che le pratiche scorrette” ha spiegato la cancelliera tedesca. Per il premier Paolo Gentiloni si è trattato di un G20 “realistico“, con un “compromesso sul commercio”. “Il G20 – ha aggiunto – si pronuncia contro il protezionismo e i comportamenti scorretti nel commercio, anche se forse rispetto al documento di Taormina c’è qualche concessione in più per quanto riguarda le misure difensive adottate da singoli Stati”.

Migranti

Altro tema caldo discusso nella due giorni di Amburgo è stato quello dei migranti, con l’Italia che continua a lanciare appelli affinché non venga lasciata sola nella difficile partita dell’accoglienza. “I Paesi impegnati a salvare e accogliere i migranti non vanno lasciati soli- ha rimarcato Gentiloni -. L’Italia rivendica il lavoro fatto in questi anni, ma questo impegno o è una sfida globale o alla lunga è difficile da sostenere“. Il premier in conferenza stampa al termine del vertice ha definito il risultato raggiunto sull’immigrazione “un compromesso onorevole“. “L’Italia è dalla parte della ragione” a prescindere dai “passi avanti, del tutto insufficienti“. “Non mi aspetto conversioni improvvise” da parte di vicini e alleati ma “l’attenzione di tutti sul fatto che l’Italia sta facendo uno sforzo importantissimo, che rivendico a testa alta sul terreno del salvataggio e dell’accoglienza. Ma contemporaneamente i nostri vicini sanno che questo sforzo non può essere illimitato e fatto solo da noi”. Roma chiede “sforzi globali concertati e interventi coordinati e condivisi – si legge nell’ultima versione del documento finale del G20, nella parte che riguarda i migranti -, in particolare rispetto ai Paesi e alle comunità che subiscono una forte pressione sociale, politica e finanziaria con l’obiettivo di combinare sia l’approccio di emergenza quello di lungo termine. A tal fine, riconosciamo l’importanza di stabilire partenariati con i Paesi di origine e di transito”.