Francia, Liliana Segre riceverà la Légion d’Honneur

La senatrice a vita riceverà il cavalierato, una delle massime onorificenze francesi. L'ambasciatore Masset: "Un riconoscimento per il suo impegno per i diritti umani"

Segre

Un altro prezioso riconoscimento in arrivo per Liliana Segre. L’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, ha reso noto su Twitter di aver comunicato alla senatrice a vita che il presidente francese, Emmanuel Macron, le conferirà l’ordine nazionale della Légion d’Honneur, al grado di Cavaliere. “Un riconoscimento da parte della Francia del suo straordinario impegno per i diritti umani”. E, del resto, un ulteriore riconoscimento a una delle poche persone a portare ancora su di sé i traumi della deportazione nazista. E, naturalmente, a farsene testimoni e paladini della memoria contro l’orrore.

Segre, le onorificenze

Nominata senatore a vita ormai quasi tre anni fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”, per Liliana Segre non è la prima onorificenza straniera della quale viene insignita. Nel mese di agosto, la senatrice ha ricevuto la Bundesverdienstkreuz, la Croce al merito federale, uno dei più alti riconoscimenti della Germania. Inoltre, l’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, nel 2004, le conferì il titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Testimone dell’orrore

Vera e propria memoria storica sulla tragedia dell’Olocausto e testimone perpetua, soprattutto nelle scuole, degli orrori perpetrati dalle forze naziste all’interno dei campi di concentramento. Trascorse oltre un anno reclusa nei lager, prima ad Auschwitz-Birkenau, dove perse i nonni paterni e anche suo padre (da cui fu separata all’arrivo e che non rivide mai più), poi Malchow, dal quale fu liberata dai soldati dell’Armata Rossa. Instancabile il suo impegno civile, nella difesa e nella sensibilizzazione del rispetto dei diritti umani. A proposito della pandemia in corso, ebbe modo di dire che, di fronte a una prova simile, il Paese è chiamato a unirsi e a sostentarsi reciprocamente.