FRANCESCO AI LAVORATORI: “IL MIGLIOR INVESTIMENTO E’ CREARE OPPORTUNITÀ”

Prosegue verso la conclusione il viaggio apostolico di Papa Francesco in Messico. Questa mattina, dopo aver lasciato la Nunziatura Apostolica di Città del Messico, Bergoglio si è recato in volo nello stato di Chihuahua, a Ciudad Juárez. Qui ha incontrato i carcerati di Cereso 3, considerato uno dei penitenziari più pericolosi del mondo. In papamobile, il Santo Padre ha poi raggiunto il “Colegio de Bachilleres” per incontrare il mondo del lavoro. Nel palazzetto dello sport sono presenti circa 3.000 tra imprenditori e lavoratori. Dopo il saluto introduttivo di S.E. Mons. Jorge Alberto Cavazos Arizpe, Vescovo Ausiliare di Monterrey e incaricato della Pastorale del lavoro, e la testimonianza di alcuni lavoratori, sono stati consegnati alcuni doni al Papa.

Le parole di Francesco sono rivolte innanzitutto al cittadini di Juárez: “Ho voluto incontrarvi qui in questa terra, per il rapporto speciale che questa città ha con il mondo del lavoro. Tutto quello che possiamo fare per dialogare, per incontrarci, per trovare migliori alternative e opportunità è già una conquista che merita stima e risalto”. Nonsarà abbastanza, “ma oggi non possiamo permetterci il lusso di tagliare qualsiasi possibilità di incontro, di confronto, di ricerca. È l’unico modo che abbiamo per poter costruire il domani, per tessere relazioni durature in grado di generare quell’assetto necessario che, poco a poco, ricostruirà i legami sociali logorati dalla mancanza di comunicazione, logorati dalla mancanza di rispetto minimo richiesto da una sana convivenza”.

Davanti a Bergoglio sono presenti diverse organizzazioni di lavoratori e rappresentanti di camere e associazioni imprenditoriali. “A prima vista potrebbero essere considerati come antagonisti, ma condividono una stessa responsabilità: cercare di creare opportunità di lavoro dignitoso e veramente utile alla società e soprattutto ai giovani di questa terra”. infatti, uno dei più grandi “flagelli” a cui sono esposti i ragazzi del Messico “è la mancanza di opportunità di istruzione e lavoro sostenibile e redditizio che permetta loro di fare progetti; e ciò genera in molti casi situazioni di povertà. E quindi questa povertà diventa il terreno favorevole per cadere nella spirale del narcotraffico e della violenza”.

“Il tempo in cui viviamo ha imposto il paradigma dell’utilità economica come principio delle relazioni personali. La mentalità dominante, non solo provoca la perdita della dimensione etica delle imprese, ma dimentica che il miglior investimento che si può fare è quello di investire sulla gente, sulle persone, sulle loro famiglie. Il miglior investimento è quello di creare opportunità”. Al giorno d’oggi si preferisce al flusso di persone il flusso di capitale, “provocando in molti casi lo sfruttamento dei dipendenti come oggetti da usare e gettare. Dio chiederà conto agli schiavisti dei nostri giorni, e noi dobbiamo fare tutto il possibile perché queste situazioni non si verifichino più”.

Spesso si mette in discussione a dottrina della Chiesa: “Questi pretendono che siamo organizzazioni di beneficenza o che trasformiamo le nostre aziende in istituzioni filantropiche”. Ma l’unica pretesa, ricorda Francesco, “è quella di porre attenzione all’integrità delle persone e delle strutture sociali. Ogni volta che, per vari motivi, questa è minacciata, o ridotta a un bene di consumo, la Dottrina Sociale della Chiesa sarà una voce profetica che aiuterà tutti a non perdersi nel mare seducente dell’ambizione. Tutti noi dobbiamo lottare per far sì che il lavoro sia un’istanza di umanizzazione e di futuro”

“Che mondo vogliamo lasciare ai nostri figli? E’ proprio questo il nostro orizzonte, questo è il nostro obiettivo, e per questo oggi dobbiamo unirci e lavorare – prosegue il Papa -. E’ sempre bene pensare che cosa mi piacerebbe lasciare ai miei figli; ed è anche un buon modo per pensare ai figli degli altri. Che cosa vuole lasciare il Messico ai suoi figli? Vuole lasciare un ricordo di sfruttamento, di salari inadeguati, di molestie sul lavoro? O vuole lasciare la cultura della memoria del lavoro dignitoso, di un tetto decoroso e della terra per lavorare?”

Non è un progetto semplice, “ma so che è peggio lasciare il futuro nelle mani della corruzione, della brutalità, della mancanza di equità. Il guadagno e il capitale non sono beni al di sopra dell’uomo, ma sono al servizio del bene comune. E quando il bene comune è piegato al servizio del profitto e il capitale è l’unico guadagno possibile, questo si chiama esclusione. Ho iniziato ringraziandovi per l’opportunità di stare insieme. Voglio invitarvi a sognare il Messico, a costruire il Messico che i vostri figli meritano; un Messico dove non ci siano persone di prima, seconda o quarta categoria, ma un Messico che sappia riconoscere nell’altro la dignità di figlio di Dio. Che la Guadalupana, che si è manifestata a Juan Diego, e ha rivelato che quelli apparentemente messi da parte erano i suoi testimoni privilegiati, vi aiuti e vi accompagni in questa costruzione”.

Nel pomeriggio, il Papa celebrerà la messa a soli 80 metri dal confine con gli Usa, uno dei posti più militarizzati del mondo. Seguirà poi la cerimonia di congedo. Quindi Francesco salirà sul volo che lo riporterà a Roma.