Fontana, ultimo appello ai lombardi: “Ve lo dico con le buone: state a casa o cambieremo tono”

Il governatore fa appello al buonsenso dei cittadini: "Presto non potremo dare risposte adeguate a chi si ammala"

E’ un quadro a tinte sempre più drammatiche quello della Lombardia, dove il Covid-19 ha colpito con più violenza e dove, tuttora, i numeri continuano a essere impietosi. Le misure drastiche prese dal governo dovranno assolvere al difficile compito di arginare una diffusione del virus che, in questa regione, continua a essere galoppante, non solo nei contagi ma anche nei decessi. In questo senso si inserisce l’appello del governatore Attilio Fontana, l’ennesimo, frutto di una situazione esasperante che sta mettendo a dura prova la resistenza del sistema ospedaliero regionale. Fin quasi al punto di collasso: “Purtroppo i numeri del contagio non si riducono – ha spiegato il presidente Fontana -, continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala”.

Ultimo appello

Dichiarazioni che ben si sposano con le condizioni attuali di Milano, Bergamo, Cremona e delle altre città lombarde off limits, come tutta Italia, ma con un drammatico rapporto contagi-decessi. L’antidoto, per il momento, è lo stesso dei giorni scorsi. Il mantra utilizzato dal governo, il diktat valido per tutti, il richiamo, l’ennesimo, a fare ognuno la propria parte: “Amici io lo sto dicendo in modo educato, ma fra un po’ bisognerà cambiare il tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un po’ più aggressivi anche nel farvela capire. Non vi stiamo chiedendo un sacrificio così, ma per salvare delle vite umane. Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per gli altri”.

Controlli sulle celle telefoniche

Un richiamo all’ordine che suona come un ultimatum a fin di bene: “Per adesso ve lo chiediamo con la consueta tranquillità ma, se si dovesse andare avanti, chiederemo al governo anche le maniere forti”. Parole non casuali, ma frutto di una serie di controlli che, nella sola giornata di ieri, avrebbero registrato addirittura un 40% delle persone compiere spostamenti oltre i 300 metri, in un periodo di stretta quasi totale in tutta Italia, ancora di più in Lombardia, dove è stato messo in funzione un controllo da remoto sulle celle telefoniche: “C’è un’applicazione – ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera – che le grandi compagnie telefoniche hanno messo a disposizione per vedere in maniera aggregata e totalmente anonima il flusso delle persone, come si sono mosse all’interno della regione o fuori. Nessuno controlla come il Grande Fratello”.