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Fico: “L’ideale mazziniano di fratellanza universale tra i popoli fonte di ispirazione”

Il presidente della Camera dei deputati ha pronunciato il suo intervento per i 150 anni della morte di Giuseppe Mazzini agli Arsenali Repubblicani di Pisa

Il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico si è recato a Pisa per l’apertura delle celebrazioni per il 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini e per due incontri con studenti e docenti della Scuola Superiore Sant’Anna e della Scuola Normale Superiore. La terza carica dello Stato ha pronunciato il suo intervento agli Arsenali repubblicani.

“Maestro, eroe, testimone”

In apertura del suo discorso, Fico ha richiamato la definizione che di Mazzini diede lo scrittore Roberto Bacchelli in occasione del centenario della morte: “‘Maestro, eroe, testimone’: queste furono le parole che scelse per sintetizzare la personalità di Giuseppe Mazzini, richiamando il suo grande ideale dell’unità del genere umano nella fratellanza solidale. “Un pensiero che l’emergenza della pandemia e la più recente tragedia dell’Ucraina rendono quanto mai attuale”, ha detto ancora il presidente della Camera. “Oggi più che mai l’ideale mazziniano della fratellanza universale tra i popoli può infatti essere fonte d’ispirazione: nel pensiero e nell’azione”.

Europa e Italia unita

“L’Europa è stata l’orizzonte ideale a cui Mazzini ha guardato per tutta la sua vita, a partire da quando, appena ventinovenne, fondò a Berna la “Giovine Europa”, il primo progetto politico per l’unità di tutto il continente”, ha continuato Fico, “nella sua ottica l’Europa era la patria della libertà e della democrazia, la frontiera della civiltà e del progresso, a cui ciascuna nazione sarebbe stata chiamata a dare il suo contributo”. “L’unificazione nazionale era quindi per lui il presupposto perché l’Italia partecipasse a pieno titolo alla più ampia comunità europea. Per Mazzini, il Risorgimento non consisteva soltanto nel compimento dell’unità territoriale dell’Italia, ma avrebbe dovuto formare la coscienza nazionale degli italiani e metterli in condizione di parità con gli altri popoli europei”, ha proseguito la terza carica dello Stato. “L’idea mazziniana della nazione configura una formazione storica che affonda le sue radici nella cultura e non si contrappone alle altre nazioni, ma anzi punta al loro affratellamento. Questo insegnamento ha ispirato la vocazione europeista dell’Italia, ponendosi in contrasto con il nazionalismo e il sovranismo”.

La repubblica

Fico ha poi ricordato come la Giovine Italia e il Patto di Fratellanza, rispettivamente l’uno fondato da Mazzini e l’altro ispirato al suo ideale, siano stati il primo partito politico e  il primo sindacato operaio, così di idee mazziniane furono “le prime donne che lottarono per la parità e per il diritto di voto, come Anna Maria Mozzoni”, giornalista e attivista.

“Quando Mazzini pensava all’Italia ‘una, indipendente e repubblicana‘, raccogliendo l’entusiasmo di tanti giovani suoi coetanei, non aveva in mente una semplice forma di Stato da contrapporre al principio monarchico. La Repubblica era per lui il solo quadro istituzionale che avrebbe consentito in Italia l’instaurazione della democrazia e la realizzazione della giustizia sociale“, ha ricordato il presidente della Camera, “molti dei principi della nostra Costituzione si ritrovano nel pensiero di Giuseppe Mazzini”. “La scelta repubblicana del popolo italiano nel referendum del 2 giugno 1946 ha riannodato il Risorgimento incompiuto della tradizione mazziniana alla Resistenza” – ha continuato “e ha gettato le basi per lo sviluppo della democrazia parlamentare, bruscamente interrotto dal regime fascista con l’avallo della monarchia sabauda, e per l’apertura dell’Italia al dialogo tra i popoli ed alla cooperazione internazionale”. E, nel solco mazziniano, nel secondo dopoguerra l’Italia si è resa protagonista del processo di integrazione europea “che serve rilanciare giorno dopo giorno”, ha sottolineato Fico.

Le sfide di oggi

“Lo vediamo oggi con le sfide politiche che l’Europa ha davanti: partendo dal drammatico conflitto ucraino, passando per l’esigenza di una risposta compatta su energia e accoglienza dei profughi ucraini. L’esperienza storica mostra che spesso dalle crisi viene la spinta ad un’accelerazione dei processi politici”, ha detto la terza carica dello Stato. Credo che debba esserci un’assunzione di responsabilità – a tutti i livelli politici sia dell’Unione europea che dei suoi Stati membri, ma anche di tutti gli altri Stati europei – perché si rafforzi l’integrazione e si rinnovi l’impegno a sostituire la competizione con la cooperazione. L’Europa si costruisce passo dopo passo ampliandone gli spazi di libertà e democrazia, favorendo lo sviluppo dei diritti e allargando il più possibile l’accesso a condizioni di vita prospera e sicura”. “In una celebre pagina dei Doveri dell’uomo, Mazzini dichiara che le ingiustizie e le violazioni dei diritti non riguardano solo quelli che le subiscono, ma colpiscono tutti quanti, a prescindere dal luogo in cui sono perpetrate”, ha aggiunto Fico. “Non possiamo dunque estraniarcene voltandoci dall’altra parte, ma dobbiamo invece fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarle”.

La lezione di Mazzini

Il presidente della Camera ha poi concluso dicendo che “non si renderebbe perciò giustizia a Mazzini ed al suo pensiero se lo si onorasse unicamente relegandolo nella monumentalità. La sua lezione è invece parte costitutiva del nostro essere oggi italiani ed europei, un patrimonio da cui attingere ispirazione ideale e forza morale, per affrontare le sfide della contemporaneità”.

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