The Economy of Francesco, il Papa: “Chiamati a custodire il Creato”

Papa Francesco invia un videomessaggio ai giovani economisti del secondo incontro su economia e cura del Creato: "Non siamo padroni ma amministratori"

“Dare una nuova anima all’economia”. E’ il mandato che Papa Francesco consegna ai giovani in vista del secondo appuntamento con Economy of Francesco, incontro voluto dal Santo Padre e riservato agli economisti under 35, con la missione di riportare l’uomo al centro dell’economia. Nel videomessaggio rivolto ai partecipanti, il Santo Padre ha ricordato come la pandemia ci abbia rivelato “le profonde disuguaglianze che infettano le nostre società”, amplificandole oltre ogni misura. “Non ci dimentichiamo che alcuni pochi hanno approfittato della pandemia per arricchirsi e chiudersi nella propria realtà. Tutte queste sofferenze ricadono in maniera sproporzionata sui nostri fratelli e sorelle più poveri“.

Il monito del Papa: “Reciprocità tra noi e la natura”

Due anni di confronti con i nostri fallimenti nella cura della casa comune. E’ la lettura che Papa Francesco offre del difficile periodo trascorso, ponendo un monito mai superfluo sulla necessità della cura del Creato. “Spesso ci dimentichiamo dell’importanza della cooperazione umana e della solidarietà globale; spesso ci dimentichiamo anche dell’esistenza di una relazione di reciprocità responsabile tra noi e la natura”. La custodia dei beni della Terra è la chiave dei nostri sistemi economici. Ma nessuno di noi è un padrone: “L’economia malata che uccide nasce dalla supposizione che siamo proprietari del creato, capaci di sfruttarlo per i nostri interessi e la nostra crescita. La pandemia ci ha ricordato questo profondo legame di reciprocità; ci ricorda che siamo stati chiamati a custodire i beni che il creato regala a tutti”. Questo, ha ricordato il Santo Padre, “è un tempo favorevole per sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo”.

Un mandato ai giovani

Sostenibile e solidale: due caratteristiche che l’economia di oggi deve assumere su di sé, per rendersi al contempo più comune. Il Papa ha spiegato che c’è bisogno “di un nuovo paradigma integrale, capace di formare le nuove generazioni di economisti e di imprenditori, nel rispetto della nostra interconnessione con la Terra“. Il Pianeta stesso ci avverte sulla vicinanza di “soglie pericolose”. E ai giovani economisti, Francesco ricorda come la loro generazione sia forse l’ultima a poterci salvare. “Questa missione dell’economia, però, comprende la rigenerazione di tutti i nostri sistemi sociali: istillando i valori della fraternità, della solidarietà, della cura della nostra Terra e dei beni comuni in tutte le nostre strutture potremo affrontare le sfide più grandi del nostro tempo”. Il mandato è chiaro: “Rimettere la fraternità al centro dell’economia”. Con creatività ma senza individualismi.