Dpcm, proroga fino al 7 ottobre. Speranza conferma chiusura stadi e discoteche

Il Governo ha richiuso i locali aperti dalle Regioni. Spalti ancora vuoti senza pubblico. Sì al ricongiungimento delle coppie dai Paesi off limits.

Firmata dal Premier Conte la proroga al Dpcm che estende le norme anti Covid fino al 7 ottobre prossimo. Stretta sulle discoteche e sugli stadi che – come già anticipato dal Ministro Speranza oggi a Pisa – non verranno riaperti. Ancora polemiche e contrasti sulla scuola. “Il governo non ha mai riaperto le discoteche. Lo hanno fatto alcune Regioni che non ne avevano la facoltà ma noi siamo intervenuti per richiuderle” ha dichiarato Roberto Speranza presente a un’iniziativa elettorale a Pisa promossa dalla Regione Toscana in vista delle prossime elezioni.

Ricongiungimenti familiari

Non molti i cambiamenti nel testo di proroga del Governo che riprende il
Dpcm del 7 agosto scorso. Tutte confermate le norme che riguardano il ballo e la riapertura degli stadi al pubblico. Tra le novità invece l’auto certificazione obbligatoria per chi rientra in Italia dai Paesi considerati fino ad oggi off limits. Bisognerà attestare che si è residenti presso una persona anche non convivente ma con la quale si ha una stabile relazione affettiva. Obbligatoria la quarantena di 14 giorni e la comunicazione alla Asl.

Frontiere aperte e tamponi

Diciassette i Paesi dai quali era vietato rientrare in Italia e che da domani rivedranno aperte le nostre frontiere: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Colombia. Per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna rimane obbligatorio fare il tampone.

Norme sui trasporti

Sono riconfermate anche tutte le regole generali anti contagio quali il distanziamento di almeno un metro, l’igiene delle mani e l’uso della mascherina nei luoghi chiusi e in tutte le situazioni in cui, anche se all’aperto, non è possibile mantenere il distanziamento sociale. Confermate anche le norme per i trasporti pubblici: bus, metro e treni possono raggiungere la capienza dell’80%.