Dpcm, il governo incontra le Regioni

Altro incontro prima del via libera ai nuovi provvedimenti, attesi in serata

E’ atteso in serata il nuovo Dpcm sulle misure anti-Covid in Italia. Attesa la firma del premier Giuseppe Conte, che darà il via a misure più stringenti per il Paese al fine di contenere la seconda ondata. Un provvedimento che, in realtà, conterrà in sé diverse misure, focalizzate su aree precise. Tre fasce di rischio, con solo poche regole uguali per tutti. Regole decise ma che, durante l’arco della giornata, saranno discusse per limare gli ultimi dettagli e mettere a fuoco le nuove disposizioni che dovranno scongiurare il lockdown totale. Convocato per le 15.30 il nuovo vertice governo-Regioni, con i ministri di Affari regionali e Salute, Boccia e Speranza, che incontreranno il commissario all’emergenza Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.

Verso il nuovo Dpcm

Tre zone per tre colori: rosso, arancione e verde. E regole uniformi solo per la minor parte, contenute in un testo che verrà stilato probabilmente in giornata. La didattica a distanza sarà al 100% per le scuole superiori e stop alla mobilità fra le Regioni considerate più a rischio. Fra le altre misure, centri commerciali chiusi nel weekend e nei giorni festivi, oltre che stop ai musei e alle sale scommesse. Limitazioni al 50% anche per i mezzi pubblici, mentre per quanto riguarda la mobilità si aspetta un coprifuoco serale, forse alle 21. Almeno undici comuni dovrebbero essere dichiarati zona rossa. Fra questi anche la città di Bolzano, che nei giorni scorsi aveva disposto una retromarcia sulle misure meno stringenti adottate dopo il Dpcm di ottobre.

Zone a rischio

A poche ore dal vertice fra governo e Regioni, il governatore del Piemonte Alberto Cirio si è espresso sul rischio lockdown per la sua Regione, indicata fra quelle più a rischio. “Vedremo tra qualche ora in che misura il governo deciderà. Ma se saremo costretti a sospendere qualcuna delle nostre attività, sarà una sospensione che vogliamo breve, per essere pronti a ripartire come prima senza doverci più fermare”. Il presidente ha inoltre spiegato che al suo territorio, come a quello nazionale, aspettano “settimane saranno difficili, delicate, dolorose, ma hanno una fine. Possiamo chiedere un sacrificio, l’ennesimo, ma solo se c’è una prospettiva, solo se diciamo che questo è il sacrificio per poi ripartire normali e per sempre”.