Alla Lazio il derby. Napoli sempre più solo

Battuta la Roma che resta in dieci dopo mezz’ora per il rosso a Ibanez. Decide Zaccagni. Lazio seconda

Lazio Roma
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Che i derby difficilmente siano belli lo si è sempre saputo, e anche stavolta non c’è stata eccezione. Un derby, quello dell’Olimpico, decisamente brutto, deciso da un gol nella ripresa di Mattia Zaccagni, ma la Roma ha giocato in dieci per oltre un’ora, complice il rosso a Ibanez che ha scombussolato i piani tattici giallorossi.

Follia Ibanez, Roma in dieci

Sarri presenta la migliore Lazio possibile al netto dell’infortunio di Ciro Immobile, sostituito da Felipe Anderson, con Pedro a destra e Zaccagni dalla parte opposta. Nella Roja qualche novità, con Mourinho che lancia dal primo minuto Belotti al posto di Abraham. Matic non sta bene e gli preferisce in mezzo Wijnaldum. La Lazio fa la partita, tiene palla, ma la Roma è messa bene e non concede nulla. Occasioni pari allo zero, con la prima a firma Wijnaldum che ci prova dalla distanza, fuori di poco. Ma i derby vivono di episodi e alla mezz’ora, cambia il canovaccio del derby, perché Ibanez, già ammonito, ne combina un’altra delle sue, prende il secondo giallo e lascia i suoi in dieci con un’ora di partita ancora da giocare. Gli animi si surriscaldano, Pedro si avvicina troppo all’area tecnica della Roma e sono scintille che portano a due rossi, per le due panchine: fuori il laziale Marco Ianni e il romanista Nuno Santos.

Sblocca Zaccagni

Cambia la Roma, che lascia negli spogliatoi Dybala per inserire un difensore, Llorente, per sistemare la difesa dopo il rosso a Ibanez. Ci prova subito Luis Alberto da fuori, Rui Patricio c’è. Luis Alberto ha troppa libertà e ci riprova, stavolta palla abbondantemente a lato. La Lazio, con l’uomo in più, fa la partita e spinge e la Roma fatica ad uscire. Poi Rui Patricio ipnotizza Felipe Anderson da un metro, ma era fuorigioco. La Roma è troppo bassa, Zaccagni sbuca alle spalle dei difensori giallorossi, diagonale imprendibile e Lazio avanti. E adesso la Roma si trova un Everest da scalare, sotto di un gol e con un uomo in meno. Doppio cambio per la Roma, fuori Belotti e Wijnaldum, dentro Abraham e Matic. Un giro di lancette e la Roma la riprende: punizione per i giallorossi, Smalling la rimette in mezzo e Casale la mette nella propria porta per anticipare Abraham. Tutto fermo, offside dell’inglese e il punteggio resta 1-0 Lazio. Ci prova Spinazzola, Provedel si distende e manda in angolo. La Roma insiste. Altri cambi Roma, fuori Llorente, in campo appena mezz’ora, e dentro El Shaarawy, con la Roma a tentare il tutto per tutto, poi dentro anche Solbakken per Pellegrini, tanto non ha più nulla da difendere la Roma. Sei i minuti di recupero, Roma con la forza della disperazione, ma non è aria. Vince la Lazio che in attesa del Derby d’Italia, si prende quello della Capitale e vola al secondo posto. Roma quinta. Con tanto rammarico per quel rosso a Ibanez che ha spostato e di tanto, gli equilibri del derby. Ma stasera, è solo festa biancoceleste.

Napoli col turbo, poker al Torino

Gli aggettivi per questo Napoli, ormai sono finiti. Gli azzurri continuano la loro corsa al comando del campionato, sbancano anche la Torino granata calando un altro poker sul tavolo verde del campionato e si avvicinano sempre più verso la conquista del terzo scudetto della storia del Napoli. Decidono la doppietta del solito Osimhen, oltre ai sigilli personali di Kvaratskhelia su rigore e Ndombele nel secondo tempo. Napoli che sale a quota 71, a + 19 sulla Lazio, mentre l’Inter attesa stasera dalla sfida contro la Juventus a San Siro è sotto di 21. Distacco abissale, scudetto ormai ad un passo.